Più dell'incuria, pesa l'indifferenza di tanta gente
MONREALE, 10 giugno - Monreale città d'arte e di cultura, ma Monreale città anche in cui il degrado raggiunge a volte livelli veramente elevati. Un contrasto tra le potenzialità della cittadina e la triste realtà che l'accompagna, che diventa evidente, se si dà un'occhiata a qualche luogo simbolo.
Gravissimo è, a d esempio, il degrado ambientale in cui versano tanti capitoli di storia e di cultura abbandonati tristemente alla loro sorte. Anche se, ancora più grave è l'inerzia dei monrealesi, il disamore per la loro città e l'immobilismo politico che lo facilita. Sono tanti gli angoli caratteristici della città, simboli di un antico splendore, che languono in uno stato disastroso. In alcuni casi si tratta di crolli come quello che ha riguardato il muro di cinta nella villa comunale "belvedere", la cui mancata ricostruzione è in parte giustificata dalla carenza di fondi, ma non si comprende quando non vengono resi puliti i viali a causa dei resti dopo i lavori di giardinaggio.
Mentre, a pochi metri dal duomo, è la piramide dai vetri selvaggiamente rotti a pattumiera a concentrare l'attenzione dei visitatori contrapponendo tale abbandono allo splendore della Basilica. Mentre non è da meno quella copertura, anche questa a vetri,all'interno della villetta al centro di piazza Guglielmo II, che avrebbe dovuto informare e testimoniare un tratto di pavimento del '500 esistente sotto questa piazza e che invece è solamente esposizione di lordura con tanto di meraviglia tra turisti e monrealesi. Ad essere sotto accusa sono anche i gradini della scalinata di via Torres, dove i turisti cadono spesso. Mentre rimane opera morta la decisione, dopo 15 anni dal rifacimento del prospetto del museo Guglielmo, la collocazione probabilmente sotto traccia di un cavo telefonico che nella via Torres , che deturpa la facciata.
A Monreale con questi e altri problemi gli amministratori di oggi e di domani avranno moltissimi obiettivi da raggiungere, basterà ripristinare un minimo di regole. Imporre la legalità e il rispetto reciproco a partire dalla indiscriminata presenza dei manifesti pubblicitari accanto al divieto di affissione; la toponomastica talvolta incomprensibile e la segnaletica contraddittoria e spesso elusa per la cronica situazione dell'insufficienza nell'organico della polizia municipale. C'è poi un'illegalità che non diventa notizia ma pratica quotidiana: le auto in seconda e terza fila, i mezzi pesanti che non risparmiano neppure l'ingresso del duomo .E poi cosa dire, assieme ai gestori di esercizi pubblici che vedono meno turisti provenienti da Palermo con il bus che li "abbandona" alla Rocca per poi attendere la navetta di un viaggio al quale a volte rinunciano in partenza.
Mentre tra qualche anno ,ma speriamo prima, quando nel nostro centro storico (come già ora in altre località meno importati di Monreale) si potrà solo camminare a piedi per dire "ma ti ricordi quando le meravigliose piazze di Monreale fra le più belle d'Italia venivano intasate da auto?" Con lo stesso tono,lo stesso sgomento con il quale oggi diciamo "ma ti ricordi quando al cinema e a teatro si poteva fumare?"