Il presidio veterinario di Portella della Paglia? Una cattedrale nel deserto

Il dirigente veterinario dell'Asp, Paolo Ingrassia critica la scelta

MONREALE, 30 maggio – "Il presidio veterinario di Portella della Paglia rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto". Ne è convinto Paolo Ingrassia, direttore di Sanità Animale dell'Asp di Palermo e presidente del Sindacato Veterinari Italiani.

Le critiche che il veterinario monrealese muove alla scelta di realizzare a Giacalone il punto dove sterilizzare, microchippare ed operare i cani randagi bisognosi di intervento, nascono dal fatto che il luogo, a suo modo di vedere, non si presta ad una facile fruizione, perché eccessivamente distante.

Proprio ieri il Comune aveva ufficializzato l'accordo per la realizzazione della struttura nell'ex presidio di Lotta al Brigantaggio, situato nei pressi di Poggio San Francesco.

"Si rischia – dice Ingrassia – di rendere un servizio inefficace alla comunità, perché il luogo è troppo fuori mano, rispetto al centro abitato di Monreale. Quanto potranno essere invogliati i proprietari di cani a recarsi fino a Poggio San Francesco per apporre il microchip al proprio animale? Inoltre, va ricordato – dice ancora il veterinario – sono state previste le somme per la realizzazione e per l'alimentazione di un adeguato impianto di riscaldamento? Tutti sanno, infatti, che in quel posto da ottobre ad aprile la temperatura è molto rigida e per lunghi tratti del periodo invernale, c'è addirittura la neve. Si rischio, quindi, di fare un buco nell'acqua. Sarebbe stato opportuno – conclude Ingrassia – realizzare la struttura in contrada Pileri, nei pressi del cimitero, dove è possibile recarsi anche a piedi, a due passi dal centro abitato di Monreale. Il luogo era già stato individuato e per la relativa attivazione ero riuscito a far pervenire un finanziamento da 80 mila euro. Sarebbe stata una soluzione più efficace. Questa, invece, rischia di funzionare soltanto nel periodo estivo".