Si prospetta un lungo contenzioso. Necessaria una mediazione
MONREALE, 14 maggio – Di una cosa si può stare certi: la questione non finirà in tempi brevi. Per definire la situazione del palazzo del Cres, la Regione ed il Comune di Monreale andranno avanti ancora per un bel po'. E l'immobile, per quanto prezioso, non potrà essere ceduto ad eventuali acquirenti.
La storia parte dalla scorsa legislatura regionale, quando l'assessorato alle Finanze, a guida di Gaetano Armao, decide di mettere in vendita l'immobile di Monreale, del quale è proprietario, dove fino a poco più di un anno fa aveva sede il Centro di Ricerche della Regione.
Un immobile prestigioso, dotato di molti comfort, ubicato, tra l'altro, in una posizione panoramica e strategica. Decisamente allettante per eventuali investitori privati. Congrua, peraltro, la valutazione data dalla Regione: otto milioni di euro per acquistare l'immobile, inserito al trentesimo posto nell'elenco regionale, fra le proprietà di maggior valore. Sembrerebbe tutto normale, se non fosse che l'immobile ricade su un terreno che non appartiene alla Regione, ma al Comune e quindi questa non ha la piena titolarità del bene. Condizione questa, che rende tutto molto più difficile e che promette battaglie legali.
"Avevo immediatamente intimato la Regione a fermarsi dalla procedura di vendita – dice il sindaco Filippo Di Matteo, scrivendo una nota all'ex assessore Armao. Al momento la vendita è impossibile. Occorrerà trovare un punto d'incontro".
La Regione spingerebbe per vendere l'immobile proprio al Comune, ma questa, considerata la situazione finanziaria dell'ente, è un'ipotesi molto remota, per non dire impossibile.
Della vicenda si è interessato il deputato regionale Salvino Caputo, che ha chiesto all'assessore all'Economia, Luca Bianchi di procedere immediatamente a eliminare il Cres dall'elenco dei beni messi in vendita, "per destinarlo - dice Caputo - ad attività turistiche o imprenditoriali di Monreale. Certamente deve essere esclusa l'ipotesi della vendita perchè non vi sono i requisiti per procedere in tale senso in quanto la Regione non è proprietaria. Ritengo che invece l'immobile - conclude Caputo - debba essere utilizzato a sostegno dello sviluppo commerciale ed economico della Città di Monreale".
Al momento, pertanto, l'immobile resta in un limbo che certo non ne favorirà l'utilizzo, né porterà beneficio alle casse dei due enti in questione". Il sogno (monrealese) sarebbe quello di poterne disporre e trasferirvi gli uffici comunali. Un sogno che, stando così le cose, resterà tale per molto tempo ancora.