Di Matteo: "Dai Comuni limitrofi difficoltà per motivi economici"
MONREALE, 13 maggio – "Tanto Monreale, quanto i Comuni del comprensorio jatino non hanno dato vita a nessuna forma di consorzio, finalizzata a dividere le spese, per mantenere in vita l'ufficio del Giudice di Pace, a differenza di altri Comuni che hanno già avviato le procedure".
È quello che afferma il deputato regionale Salvino Caputo, paventando la soppressione dell'ufficio monrealese per via del piano di riorganizzazione, fatto di robusti tagli da parte del ministero della Giustizia. "Tra gli elenchi dei Comuni che si sono costituiti in consorzio per dividere le spese per il mantenimento dell'ufficio giudiziario del Giudice di Pace – afferma Caputo – non figura Monreale, ne' i sindaci del comprensorio hanno adottato atti deliberativi per costituire il consorzio tra enti locali. Al contrario di Carini Partinico e Corleone che hanno dato vita al consorzio intercomunale. Adesso bisogna fare di tutto per evitare la soppressione dell'importante ufficio giudiziario" Dopo la chiusura del Tribunale di Monreale - aggiunge Caputo - non possiamo privare un comprensorio a forte presenza mafiosa di un presidio giudiziario che al di là delle marginali competenze rappresenta pur sempre un visibile presidio dello Stato. Conosco le condizioni finanziaria driver Comuni, ma queste sono spese fondamentali e di primarie importanza".
Il consorzio dovrebbe essere costituito, oltre che da Monreale, dal Altofonte, San Giuseppe Jato, San Cipirello e Camporeale. A Monreale, che sarebbe sede, toccherebbe di mettere a disposizione i locali di piazza Canale, gli altri Comuni, invece, dovrebbero contribuire con altre forme, come per esempio, quella di provvedere al personale o al pagamento delle bollette. E proprio da parte degli altri Comuni sarebbero arrivate finora le maggiori difficoltà, dovute alle ristrettezze economiche.
"La procedura è in itinere – spiega il sindaco Filippo Di Matteo – non siamo finora riusciti a chiudere l'accordo poiché gli altri Comuni non si sono dichiarati finora disposti a mettere su il consorzio per motivi economici. Stiamo lavorando sulla questione, sperando di riuscire a trovare una soluzione".