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Migliorano le condizioni del brigadiere Giangrande, segnali di mobilità alle braccia

| Enzo Ganci | Cronaca varia

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Presto potrebbe essere trasferito in un centro riabilitativo di Imola

ROMA, 4 maggio - Piccoli, ma confortanti, miglioramenti per quel che riguarda le condizioni generali del brigadiere dei carabinieri Giuseppe Giangrande, che ha mosso leggermente la testa, le spalle, dando segnali di mobilità alle braccia.

Miglioramenti, che, ovviamente, sono lievi, ma che inducono ad un cauto ottimismo. Per lui la prognosi resta ancora riservata. come ha ribadito l'ultimo bollettino medico. Lunedì mattina sarà diramato un altro comunicato. Nei prossimi giorni Giangrande potrebbe essere trasferito presso un centro specializzato di Imola, uno dei migliori d'Italia, per le terapie riabilitative. Il brigadiere ha visto, seppur per poco tempo, il fratello Ciro, assieme alla figlia Martina. Quello che conforta tanto i medici ed i familiari è la grande volontà che il carabiniere mette nel volere sottoporsi alla fisioterapia. "Segno di una forte voglia di vivere" dicono i parenti. "Soprattutto per stare vicino alla figlia".

Oggi, frattanto, ad incontrare i parenti del brigadiere è arrivata a Roma una delegazione di monrealesi. Si tratta dei ragazzi della Confraternita del SS.Crocifisso. I confratelli, accompagnati dalla loro guida spirituale, don Giuseppe Salamone, rettore del Santuario della Collegiata e dal presidente Valentino Mirto, avevano da tempo in programma la trasferta romana, per partecipare al raduno nazionale delle Confraternite, che si terrà oggi a piazza San Pietro. Un'occasione immancabile, quindi, per portare ad un concittadino ed a tutti i suoi familiari il saluto di tutta la cittadinanza monrealese. Don Giuseppe oggi pomeriggio ha officiato una funzione religiosa con i parenti di Giangrande presso il comando generale dell'Arma dei Carabinieri.

Giuseppe Giangrande, tra l'altro, come molti monrealesi sanno, è stato il destinatario delle preghiere di tutte le manifestazioni religiose che si sono succedute nei giorni scorsi a Monreale, che hanno fatto da corollario ai festeggiamenti del SS.Crocifisso. Proprio a questo proposito, nel suo saluto alla cittadinanza, dal balcone del Palazzo di Città di venerdì sera, monsignor Michele Pennisi, neo arcivescovo di Monreale, aveva invitato tutti ad un momento di raccoglimento, rivolgendo un pensiero ed una preghiera al brigadiere.

Infine, sulla terrazza dell'ingresso del policlinico Umberto I, da oggi pomeriggio campeggia lo striscione «Giuseppe uno di noi». Ideatori dell'iniziativa sono due carabinieri in congedo, fondatori del gruppo Facebook in onore di Giangrande. «La nostra vuole essere la risposta a chi inneggia ad un gesto folle come quello di domenica - dicono il pisano Alberto Bertolini ed il romano Gabriele Nicoletti -. Vogliamo dimostrare che c'è un'Italia buona, bella, che è sempre al fianco di eroi come Giuseppe». Loro Giangrande non lo hanno mai conosciuto, ma da «uomini di Stato, seppur in congedo» non ci stanno alle pagine inneggianti a Preiti comparse sui social network.

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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