Il Presidente della Camera, Laura Boldrini a Portella della Ginestra
PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 maggio - "Togliere ogni velo ed ogni segreto sulle stragi, troppe ombre ancora esistono e questo non è accettabile in un paese democratico". Lo ha ribadito il presidente della Camera, Laura Boldrini commemorando oggi le vittime della strage di Portella della Ginestra.
Una strage ancora densa di ombre, sulla quale, a distanza di 66 anni, non è stata fatta piena luce. "Bisogna togliere - ha puntualizzato il presidente della Camera - ogni velo e ogni segreto sulla lunga catena di stragi che ha insanguinato la vita della Repubblica. Senza un pieno accertamento della verita' non e' possibile riconoscersi in un terreno di valori e di memoria condivisa".
La terza carica dello Stato ha spiegato di aver scelto di celebrare il "Primo Maggio" a Portella della Ginestra "perche' la sanguinosa strage che qui si consumo' 66 anni fa racchiude in se' tre simboli: la lotta alla mafia, la necessita' di far emergere la verita' sulle stragi e quella di dare dignita' al lavoro. La mafia che sparo' sui lavoratori nel 1947 si presto' a tutelare gli interessi piu' oscuri e quelli dei ceti privilegiati, di quei latifondisti che erano preoccupati dalla sempre maggiore domanda di riforme sociali".
A Portella della Ginestra, con un enorme spiegamento di forze del'ordine, ad attenderla erano veramente in tanti. Molti sindaci del territorio, sindacalisti, ma soprattutto tanti familiari delle numerose stragi di mafia e del terrorismo, che ancora, a distanza di tanti anni, non hanno visto la condanna degli autori della fine dei loro congiunti. La Boldrini si è intrattenuta molto cordialmente con loro, assicurando l'impegno del Parlamento verso una verità, che manca da tanti, troppi anni.
Sulla questione occupazionale "l'inquilino" dello scranno più alto di Montecitorio, ha ribadito che "non e' accettabile l'indifferenza all'emergenza nazionale, che e' il lavoro. Una situazione in cui gli adulti lo perdono, i giovani perdono la speranza di trovarlo. La disperazione si diffonde e prende troppe volte la forma della violenza, dove la vittima diventa carnefice, come dimostra la sparatoria di domenica scorsa davanti a Palazzo Chigi". Per questo, aggiunge, "dal governo, che e' nella pienezza dei propri poteri, si attendono risposte tempestive. Bisogna restituire dignita' al lavoro. E di lavoro non si deve morire: e' inaccettabile la frequenza degli incidenti sul lavoro e non solo in Italia", conclude, facendo riferimento al recente incidente avvenuto in Bangladesh dove hanno perso la vita tanti lavoratori "che producevano abbigliamento per le griffe del mondo ricco". E allora, secondo Boldrini "questo primo maggio e' la festa per la dignita' che il lavoro deve ancora vedersi riconoscere".
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