Operazione "Urban Justice", gli spacciatori vendevano le dosi "anti-crisi"

panoramica

Ridotta la quantità di una dose per venire incontro alle tasche

MONREALE, 25 aprile - Chi l'ha detto che il traffico di sostanze stupefacenti non conosce crisi? Le difficoltà economiche di tutti i giorni si riflettono pure sulle scelte dei consumatori, che a loro volta trovano un punto d'equilibrio economico con i loro fornitori.

Tra le particolarità emerse dalle indagini relative allo spaccio al dettaglio nella nostra cittadina, venute fuori nel corso dell'operazione "Urban Justice", così come hanno ampiamente spiegato i carabinieri, ci sarebbe pure il diverso dosaggio di stupefacenti, proprio a causa delle ristrettezze economiche.

Se fino a qualche anno fa, ad esempio, la cocaina si vendeva in dosi da un grammo al prezzo di 80-100 euro, adesso la crisi consiglia l'acquisto di dosi da 0,25 grammi al prezzo di 30-40 euro. "Anche se questo aspetto presenta un rapporto quantità-prezzo più svantaggioso - afferma il capitano Paolo Del Giacomo, comandante della Compagnia dei carabinieri di Monreale - tuttavia questo dosaggio risulta più accessibile agli assuntori, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale".

Una "politica" che non ha risparmiato il consumo di hashish. L'attuale commercializzazione, perlomeno tra le fasce più larghe della popolazione di consumatori, prevede la riduzione della dose a mezzo grammo. Una dose che si può acquistare alla "modica" cifra di cinque euro.

Purtroppo, però, la conseguenza di questa riduzione di prezzo è stata la maggiore accessibilità, allargata anche ai ragazzini delle scuole medie, come hanno ribadito gli uomini dell'Arma, che hanno avuto la possibilità di impiegare la paghetta per procacciarsi le dosi, non disdegnando, poi, di rivenderla, anche all'interno delle scuole, per rifarsi dei soldi impiegati per acquistarla.