Si trova presso l'ex casa del clero in Chiasso Ciro Menotti
MONREALE, 18 aprile - E' stata inaugurata dall'arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Di Cristina la nuova sede della attività assistenziale della Casa di Riposo "Monsignor Balsamo", meglio conosciuta come "Albergo dei Poveri".
Si trova in chiasso Ciro Menotti, presso l’ex Casa del Clero, da qualche anno trasformata nella “Casa del Pellegrino”, ma da un po’ di tempo non utilizzata. Alla cerimonia ha preso parte pure il sindaco Filippo Di Matteo che ha ringraziato l’arcivescovo Di Cristina per aver profuso grande interesse verso questa struttura che rappresenta un punto di riferimento sia lavorativo che assistenziale per la città di Monreale. Il trasferimento arriva in attesa che venga completato il piano di risanamento economico dell’ente, già avviato.
“L'Arcidiocesi – recita una nota – nel rispetto delle comuni finalità religiose e caritatevoli, è giunta nella determinazione di cedere in comodato gratuito alla "Casa di Riposo Monsignor Balsamo", per la durata di sei anni l'edificio sito in Chiasso Menotti. Lo stesso, infatti, da un canto, gode già delle necessarie autorizzazioni e certificazioni necessarie all'espletamento delle attività di ricovero e assistenza e, d'altro canto è dimensionato al numero attuale degli assistiti, elementi che consentiranno alla "Casa di Riposo Monsignor Balsamo" la riduzione degli attuali costi di esercizio. La soluzione convenuta consentirà all’Opera Pia di programmare un migliore utilizzo del proprio patrimonio e quindi di rilanciare le attività istituzionali secondo le finalità volute dal Fondatore, con criteri moderni a vantaggio dei cittadini più bisognosi dell'Arcidiocesi di Monreale”.
Oggi l'attività svolta dalla suddetta Opera Pia è quella residuale di assistenza agli anziani. Gli immobili, nei quali in atto viene svolta l'attività istituzionale assistenziale richiederebbero ingenti interventi di ristrutturazione, il rifacimento degli impianti ed il loro adeguamento alle normative vigenti. Spese tutte che l'Ente in atto non è in grado di affrontare. Le predette spese e comunque eventuali interventi parziali e provvisori sarebbero infatti antieconomici anche perché l’immobile, dove in atto viene svolta l'attività di assistenza è sovradimensionato rispetto al numero degli assistiti.