Crisi economica: il 75% della gente ha modificato anche le abitudini alimentari

Salti mortali per cercare di risparmiare sulla spesa

MONREALE, 24 febbraio - Non la rinuncia a qualche capriccio o a qualche spesa superflua e nemmeno una stretta di cinghia, facendo qualche sacrificio in più. Il livello della crisi investe anche i beni di primaria necessità e modifica pure le abitudini alimentari.

Sembra dire questo l'ultimo sondaggio lanciato da Monreale News, che serviva per capire quanto profondo fosse il livello di difficoltà economica della nostra comunità. Se fino a qualche tempo fa la spesa veniva fatta sulla base delle esigenze alimentari , scegliendo magari la marca preferita o quella che ci aveva impressionato maggiormente grazie alla campagna pubblicitaria, adesso si fanno soltanto i conti della serva. Si guarda il portafogli, ci si inventa economisti e si fanno rapidi conti di matematica finanziaria applicata.

A confermarlo sono stati nostri lettori che hanno partecipato , votando il sondaggio. Alla domanda: " La crisi ha cambiato anche le tue abitudini alimentari? E come?" il 44,7% ha risposto "Acquisto solo prodotti in promozione". Si scelgono quindi quei prodotti che presentano i maggiori vantaggi di prezzo, specie se si ha famiglia. Si fa il giro dei negozi che praticano le condizioni migliori, facendo la spesa, magari, proprio nei giorni in cui valgono le promozioni dei supermercati.

Ad avvalorare questo stato di fatto c'è poi la risposta "Acquisto solo ai discount", scelta dal 26,3% dei lettori. E c'è pure chi (il 4,4%) risponde dicendo "Compro prodotti che prima non acquistavo", lasciando presupporre, probabilmente, di optare per una qualità inferiore dei prodotti o di qualche loro "sottomarca", pur di far quadrare i conti.

Il che significa che il 75,4% degli utenti fa la spesa in maniera diversa rispetto a prima. Sette massaie su dieci, quindi, sono pronte alla laurea in ingegneria domestica per arrivare con meno difficoltà a fine mese. Il 6,1% dei partecipanti al sondaggio, invece, risponde "Vado sempre nel negozio di fiducia". Una risposta che dovrebbe indicare una minore attenzione al prezzo , in favore della qualità, ma che potrebbe significare, soprattutto in un piccolo centro come Monreale, la possibilità di ottenere qualche trattamento di favore dal negoziante, col quale c'è un consolidato rapporto personale.

Il 18,4 % dei lettori, invece, (beati loro) sostiene di non aver cambiato le proprie abitudini alimentari. Probabilmente quella parte di popolazione che in misura minore è stata intaccata dalla crisi e che, quindi, essendo sazia, come dice il proverbio: non crede chi è digiuno.