Codice Vigna, Giacopelli: "Dichiarazioni di Caputo? Non so, ma dove c'è fumo c'è arrosto"

"Occorre una rapida ed adeguata formazione dei dipendenti"

MONREALE, 4 febbraio - "Non sono a conoscenza degli "strani" episodi a cui si riferisce, l'onorevole Caputo nelle dichiarazioni rese a Monreale News nei giorni scorsi, circa l'applicazione de codice Vigna e non mi trovo nelle condizioni di poter esprimere alcuna opinione o valutazione al riguardo: mi limito solo a dire che l'antica saggezza popolare ci ricorda che solitamente dove c'è il fumo, c'è anche l'arrosto".

Lo fa sapere il segretario aziendale della Cisil Funzione Pubblica Nicola Giacopelli. "Aggiungo, però - dice ancora il sindacalista - che è entrata in vigore lo scorso 28 novembre la legge 190/2012, con cui sono state emanate dal Parlamento nazionale le norme, molte delle quali riguardano gli enti locali, per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.

Ribadisco oggi quanto la nostra organizzazione sindacale ha rappresentato già due mesi orsono, ossia che la CISL-FP ha intenzione di svolgere un ruolo vigile, attivo e propositivo affinché le nuove disposizioni possano trovare compiuta, tempestiva e corretta applicazione anche al Comune di Monreale, avviando un "percorso virtuoso" finalizzato alla promozione di concrete iniziative per lo svolgimento di efficaci ed incisive attività di controllo, prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità. Potrei avere la sensazione, tuttavia, che i vertici politici e dirigenziali dell'Ente, che ancora non hanno saputo o voluto dar corso alla "rotazione del personale" imposta dal Codice Vigna, non abbiano sinora rivolto particolare attenzione verso queste delicate e complesse tematiche, che invece andrebbero affrontate con alto senso di responsabilità e con estremo rigore, tenendo peraltro presente la recente affermazione pubblica del Primo Presidente della Corte di Cassazione, secondo il quale la corruzione rappresenta una storica piaga del nostro Paese, al pari della criminalità mafiosa.

In applicazione della legge 190 del 2012 - conclude Giacopelli - auspico quindi che l'amministrazione si attivi in tempi brevi per selezionare e formare in maniera adeguata i dipendenti comunali che operano nei settori particolarmente esposti alla corruzione, e che si impegni con solerzia a verificare che sia attuata la effettiva rotazione degli incarichi nei diversi uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che possano essere commessi reati di corruzione".