Un piano di rilancio turistico per superare la crisi

Si aspetta il completamento del Guglielmo per dare nuovo impulso

MONREALE, 2 gennaio - Il progetto per superare la crisi nel 2013? Mettere sotto la lente d'ingrandimento un piano di rilancio turistico, attraverso la grande opportunità da cogliere con il potenziale artistico–culturale.

E' questo l'anno che mette nella competenza degli amministratori di Monreale il completamento di tutte le opere eseguite in un quarto di secolo in questa città (1988-2013). Un recupero e trasformazione che ha visto al centro di tutti gli interventi architettonici l'ex monastero dei benedettini. A promuovere questo disegno urbano è stata amica l'Europa, quando da Bruxelles nel 1999 arrivò un primo finanziamento pre complessivi 25 miliardi di lire del famoso piano "Fio". Nel 2006 è ancora il Por che porge oltre tre milioni per completare la funzionalità del Guglielmo, tra servizi e sale per l'artigianato del piano terra assieme all'ultimo appalto con lavori in corso, per rendere museo multimediale il piano nobile munito di "meccanismi scenografici " in 275 giorni di lavori. Ma l'Europa non si è fermata a questa sola grande attenzione perché interviene nel 2006 inserendo nel capitolo di rilancio turistico di livello internazionale circa tre milioni di euro per rifare oltre 8 mila metri quadrati di territorio cittadino, le due piazze principali con tutte le strade ad esse circostanti.

Si chiude la stagione degli interventi con il recupero del Palazzo reale e la salvaguardia del tetto del duomo dalle infiltrazioni d'acqua piovana. Al turismo ridotto alla sola visita breve del duomo e del chiostro questo patrimonio artistico prefigura in un progetto di miglioramento della funzione del cosiddetto "turismo collettivo", per conferire oggi a Monreale una fortissima connotazione di città della cultura, dello studio e della ricerca, inserendola finalmente tanto nei circuiti delle grandi mostre, quanto nel "turismo congressuale" di livello internazionale. Chiuse le stagioni degli interventi si sente la necessità di intraprendere un recupero incentrato sul rilancio ambientale per dare risposte all'economia dell'artigianato del mosaico della ceramica e all'attività produttiva ormai tutta indirizzata verso la ricettività con oltre trenta bed & breakfast a pochi metri dal duomo.