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Rimosse le erbacce cresciute sul prospetto del Duomo

| Lorenzo Salamone | Cronaca varia

Rischiavano di comprmettere la malta delle mura

MONREALE, 22 novembre - Salvare i prospetti del duomo di Monreale da piantine dannose. E' questo il lavoro ordinato dal presidente della Fabbriceria della cattedrale, monsignor Antonino Dolce.

 Sembravano piantine innocue, che si abbarbicavano sul prospetto del duomo, eppure dietro quelle foglioline si nascondeva un'insidia distruttiva. Un allarme lanciato dai tecnici e raccolto per proteggere la chiesa di Guglielmo nel suo aspetto esteriore. Ed è così che ieri la ditta CA.MA. di Palermo con operai e cestello ha avuto ragione delle piantine "Capperis spinosa" ,varietà "Invermis" ,ossia il cappero selvatico ,capace di divorare mattoni e pietre antiche proprio come quelle esistenti lungo la torre del campanile .

"Ma non sono solo piante di capperi quelle eliminate- fa notare uno degli operai Giovanni Cavallaro - su questi prospetti cresce anche la piantina di felce, chiamata anche "spaccapietre". Piante che producono terriccio disgregando anche le mura più dure". In pratica "sciolgono "la malta che tiene insieme le pietre. "Il pericolo sono le radici perché producono acidi che attaccano il calcare rendendolo solubile. Il tutto è dovuto al fatto che la malta medievale che tiene insieme le pietre del monumento è in gran parte formato da carbonato di calcio". A portare le spore, a quanto pare, sono il vento e gli uccelli. E i semi sono resistenti, anche perché hanno bisogno di pochissima acqua. Come intervenire?

"Spesso non è sufficiente estirparle -conclude l'operaio-. Si può cercare di annientarle con il diserbante". Da parte del vicario generale Dolce: "Abbiamo fatto pulizia nel rispetto dell'immagine esterna della nostra cattedrale". 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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