Si produrrà olio extravergine che porta il marchio "Libera Terra"
POLIZZI GENEROSA, 19 ottobre - E' iniziata la raccolta sui 70 ettari di oliveti del feudo "Verbumcaudo", da parte dei giovani lavoratori delle cooperative di Libera Terra. Il raccolto concorrerà alla produzione dell'olio d'oliva extravergine che porta il marchio di Libera Terra. Contemporaneamente sono in corso le operazioni di aratura sui complessivi 150 ettari del feudo, confiscato alla mafia, situato nel comune di Polizzi Generosa e gestito da Consorzio Sviluppo e Legalità. L'evento segue la prima trebbiatura avvenuta nel mese di giugno dal cui grano è nata la pasta commercializzata su scala nazionale. Ad assistere agli operai sono arrivati anche un gruppo dello Spi, sindacato pensionati italiani, da Sesto Fiorentino. Alla manifestazione hanno preso parte, fra gli altri, il presidente del consorzio Filippo Di Matteo, l'assessore regionale all'Economia Gaetano Armao, il comandante del Gruppo Monreale dei carabinieri, tenente colonnello Pierluigi Solazzo. Il presidente della cooperativa "Placido Rizzotto Libera Terra" Francesco Galante e numerosi rappresentanti delle Forze dell'Ordine. «Questi interventi - ha dichiarato il presidente del Consorzio Filippo Di Matteo, sindaco di Monreale - sono la testimonianza più concreta della riappropriazione da parte dello Stato di Beni appartenenti alla mafia».
«Verbumcaudo – ha aggiunto l'assessore all'Economia, Gaetano Armao – e' ormai una realta' produttiva dove si coltivano prodotti di qualita', che sono in grado di competere sui mercati con le migliori produzioni agricole italiane. La raccolta delle olive che si e' avviata oggi segna una ulteriore tappa di questo percorso che in un anno ha portato questo feudo a lasciarsi alle spalle l'etichetta di bene in mano alla mafia per diventare azienda agricola di primordine in molti settori. Cio' – ha proseguito Armao – e' merito dei tanti soggetti che hanno contribuito in questi mesi a introdurre il feudo nel circuito virtuoso della produzione d'eccellenza e della Regione siciliana che, dopo averlo sottratto definitivamente alla logica e al potere mafioso, ne sta accompagnando il riscatto con una pluralita' di strumenti messi in campo. Le strutture regionali competenti – conclude – a partire dall'Istituto dei vini e degli oli di Sicilia, stanno compiendo un significativo sforzo per installarvi produzioni e strutture moderne e competitive. Questo e' il modo piu' concreto per restituire il feudo al patrimoni dei cittadini della zona e di tutta la Sicilia».