Successo ieri sera per il concerto "Resonare fibris"

Molto apprezzata l'esecuzione vocale-strumentale tra le colonne del Chiostro

MONREALE, 29 settembre - Grande successo ieri sera per il concerto che si è tenuto all'interno del chiostro dei Benedettini, dove si è svolta l'esecuzione vocale-strumentale "Resonare Fibris".

Si tratta di un evento unico, per il quale l'organizzatore della manifestazione, il maestro Giovan Battista Vaglica, ha concordato le musiche e le formazioni artistiche con la sovrintendenza ai Beni culturali, tali da non alterare in alcun modo l'equilibrio statico dei mosaici.

Il programma si è articolato in due parti: vocale e strumentale, archi e clavicembalo solista. Il coro "Cum Iubilo", diretto dal maestro Giovanni Scalici, ha eseguito con sensibilità ed appropriato approccio interpretativo i due canti gregoriani in programma, dedicati, il primo, a San Benedetto, in onore del chiostro; il secondo, alla Madonna cui è intitolata la cattedrale. Altrettanta sensibilità e dovizia di particolari è stata profusa nell'interpretazione dei brani polifonici: del periodo barocco e romantico. Affiatato e suggestivo il duo soprano/liuto, che ha offerto alcuni brani del periodo rinascimentale-barocco, evidenziando la prassi esecutiva del basso continuo con l'alternanza del liuto, della tiorba e dell'arciliuto.

La terza parte della manifestazione è stata affidata al gruppo d'archi "Campus Camerata Ensemble", nel concerto in "fa maggiore", per clavicembalo ed orchestra di C. Ph.E. Bach, figlio del grande musicista tedesco Johann Sebastian, compositore, didatta ed autore di uno dei trattati più importanti sulla prassi esecutiva del periodo barocco.

La solista Anna Maria Reitano ha evidenziato le trame tematiche ed i virtuosismi dei vari tempi, appropriandone il tocco e facendo emergere, con raffinatezza e sensibilità, il pensiero del compositore tedesco; il "Campus Camerata Ensemble" ha assecondato la presenza dello strumento solista con un accompagnamento discreto ed ha fatto emergere in modo opportuno la propria voce nei "tutti".