Un 36enne palermitano aveva già raggirato alcune "vittime"
PALERMO, 8 agosto – Era andato a segno per l'ennesima volta con la vecchia truffa "dello specchietto", ma stavolta gli è andata male perchè la polizia lo ha denunciato. Sono stati gli agenti del Commissariato Politeama a contestare la truffa di S. P., pluripregiudicato palermitano di 36 anni, residente a Canicattì.
Ieri mattina i poliziotti della volante Politeama venivano inviati in via Salinas ove una donna, dopo aver telefonato al 113, aveva richiesto l'intervento della Polizia perchè aveva assistito alla classica truffa dello specchietto messa in atto da una persona che si trovava alla guida di una autovettura Alfa Romeo 147 di colore rosso di cui forniva la targa. Gli agenti si ponevano subito alla ricerca dell'autovettura segnalata che veniva intercettata all'incrocio tra via Nunzio Morello e Via Cesareo. L'autista identificato per S.P. risultava avere tra i numerosi precedenti penali anche quelli per truffa.
Da un attento esame dell'autovettura in questione, si notava che lo specchietto retrovisore lato guida era manomesso in quanto al minimo urto questi si spostava dal suo naturale alloggio in senso orario, senza che tale spostamento arrecasse danni allo specchietto stesso. Un artifizio escogitato per la realizzazione della truffa.
Dal controllo effettuato all'interno della vettura, si riscontrava la presenza di varie monete di euro poste all'interno di un vano portaoggetti mentre all'interno di un marsupio si riscontrava la presenza della somma di 220 euro oltre ad una ordinanza emessa dal Questore di Ragusa, nella quale si evinceva che l'uomo nel 2011 era stato fermato mentre alla guida di un'autovettura aveva attuato la truffa degli specchietti e gli era stato intimato di non fare ritorno nel Comune di Ragusa per un periodo di 3 anni.
Contattata la donna che aveva richiesto l'intervento degli agenti, si apprendeva che mentre transitava in via Terrasanta, aveva assistito al classico tentativo della truffa degli specchietti messa in atto dal conducente di una autovettura Alfa Romeo di colore rosso ai danni dapprima di una Fiat Panda di colore beige condotta da una persona anziana, successivamente ai danni di una Lancia Y10 con all'interno una coppia ed infine ai danni di una autovettura Mercedes Classe B di cui era riuscita a rilevare anche la targa.
La donna aggiungeva ancora, che avendo visto parecchi filmati su varie trasmissioni televisive in merito alle predette truffe, aveva seguito l'Alfa Romeo richiedendo nel contempo tramite linea 113 l'intervento di una volante, precisando che in occasione del falso incidente con la Mercedes Classe B, aveva notato il conducente della predetta vettura consegnare del denaro al conducente dell'Alfa Romeo di colore rosso.
Pertanto il fermato veniva condotto presso gli uffici del Commissariato per gli ulteriori accertamenti. Tramite la targa della Mercedes si risaliva al suo intestatario che risultava essere un palermitano residente in provincia di Milano.
Contattato, l'uomo raccontava di un alterco avvenuto in mattinata con un altro utente della strada, in quanto mentre transitava per la Via Salinas, veniva fermato dal conducente di una autovettura Alfa Romeo di colore rosso parcata in doppia fila, che lo accusava di avergli rotto lo specchietto retrovisore lato guida. Arrestata la marcia, scendeva dalla sua autovettura chiedendo spiegazioni al conducente dell'altra auto che con fare minaccioso gli chiedeva o la compilazione di un CID o la consegna immediata di 120 euro per chiudere la faccenda; a tale intimazione, nonostante fosse sicuro di non avere danneggiato l'altra autovettura e pertanto sicuro di stare subendo una truffa, al fine di non incorrere in eventuali problemi, consegnava all'uomo la somma di dieci euro in monete di vario taglio allontanandosi dal posto e ripromettendosi di portarsi presso un Ufficio di Polizia per sporgere denunzia di quanto patito.
Pertanto il fermato veniva indagato in stato di libertà per truffa ed accompagnato presso il locale Gabinetto di Polizia Scientifica ove veniva sottoposto a rilievi foto dattiloscopici mentre l'autovettura veniva posta sotto sequestro ed affidata ad una ditta.