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Roghi dal cimitero al Castellaccio, ieri ancora una giornata nera sul fronte incendi

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Sulla montagna che sovrasta Monreale più di cinquanta ettari inceneriti

MONREALE, 7 agosto – Se, purtroppo, nemmeno i morti sono stati lasciati in pace, si capisce facilmente di che tipo sia stata la giornata di ieri sotto il profilo degli incendi. Fiamme dal cimitero, al Castellaccio, da Piano Geli al centro abitato monrealese.

Sembrava che fosse stata domenica la giornata da cancellare ed invece, anche il lunedì non ha scherzato affatto.  Dicevamo del rogo del cimitero monumentale. Le fiamme non hanno risparmiato nemmeno quello. Fortunatamente nessun problema di rilievo per le sepolture, ma soltanto per il tempestivo intervento di spegnimento. Il rogo, partito dalla strada sottostante, ha lambito la cappella della Maria SS. del Rosario e dell'ex Cassa Rurale, sfiorando la costruzione, ma fortunatamente non riuscendo ad aggredire i fiori depositati davanti ad ogni loculo che – inevitabilmente – avrebbero fatto da alimento per le fiamme.

L'incendio più grosso, però, si è verificato sulla montagna del Castellaccio, partendo nella nottata tra domenica e lunedì dal versante opposto rispetto a quello che domina Monreale. Giunte in cima, le fiamme si sono propagate poi sull'altro versante, giungendo quasi fin sulla strada panoramica che porta a San Martino delle Scale. Quattro le squadre del Corpo Forestale che hanno lavorato senza sosta fin dalle prime luci dell'alba, coadiuvate dai mezzi aerei (elicotteri e canadair), che hanno impiegato diverse ore prima che i roghi potessero essere considerati domati. Nel frattempo, purtroppo, lo scenario era quello di una montagna deturpata, con un primo bilancio che parla di circa 50 ettari inceneriti. Occorrerà una verifica più accurata per stimare l'effettiva estensione dell'area bruciata.

La giornata d'inferno, però aveva registrato altri fronti di fuoco: contrada San Nicola, Piano Geli, contrada Barone, Miccini, Montagnola, Strazzasiti e qualche altro ancora. Insomma, un bollettino di guerra, più che un resoconto giornalistico.

Del terrore di via Mulini abbiamo già scritto ieri. In tutto questo va ricordato il lavoro esemplare delle squadre di Protezione Civile (Falcon, LeAli, Overland, Arca), del Corpo Forestale, dell'Arma dei Carabinieri e di tutti i volontari, che con mezzi non sempre adeguati hanno cercato di fare tutte le umane cose per fronteggiare le fiamme.

I prossimi giorni, non appena questa vera e propria strategia criminale cesserà, ci sarà il tempo per i bilanci, sperando che ci sia qualche angolino di verde ancora esistente.

 

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· Enzo Ganci · Editoriali

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