Il presidente regionale Coppolino: "Non ci faremo intimidire, il progetto va avanti"
PALERMO, 17 luglio - Da quando è stato consegnato il caseificio appartenuto al boss Bernardo Bommarito, ubicato tra Monreale e Roccamena (nella foto), per Unicoop sono cominciate le intimidazioni.
E che ci sia un nesso fra la consegna del bene di Cosa Nostra e gli atti vandalici accaduti presso la sede di Unicoop di via Notarbartolo a Palermo ne è convinto il presidente regionale, Felice Coppolino. Ecco perché ha presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica. L'ente ha subìto una serie di atti vandalici intimidatori come la rottura di serrande, porte e alberelli tagliati. Gesti che ripropongono lo stile intimidatorio mafioso.
Il caseificio, giova ricordare, giusto la settimana scorsa, era stato consegnato alla So.Svi.Le, una cooperativa di giovani, aderente ad Unicoop, che aveva curato le selezione dei soggetti che sono stati inseriti nella cooperativa.«Il progetto su Monreale continuerà - prosegue Coppolino - e in questo terreno tolto alla mafia crescerà il futuro dei tanti giovani che, attraverso la cooperativa appositamente creata, intendono lavorare e vivere nel rispetto della legalità e delle istituzioni. Non si arretra di un passo e non ci faremo intimidire per nulla anzi uniremo le nostre forze a quelle del mondo della cooperazione e dell'associazionismo che combattono ogni giorno la mala pianta della mafia». Ad Unicoop è arrivata la solidarietà del deputato regionale, Salvino Caputo.
«Esprimo la mia solidarietà ai dirigenti Unicoop per il vile gesto che certamente preoccupa anche se – afferma – sono sciuro che il loro impegno e lavoro non si fermerà. La cosa che preoccupa è che si tratta di un gesto che per la prima volta colpisce un raggruppamento di cooperative il cui ruolo è stato determinante per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia. Non vorrei che dietro a questi atti – conclude Caputo – si nasconda invece un determinato messaggio finalizzato ad impedire di attivare le procedure che consentono di utilizzare il patrimonio immobiliare sottratto alla criminalità organizzata"