Accolto il ricorso presentato dal Consorzio Stabile Scarl
PALERMO, 12 luglio – Arriva lo stop all'appalto per la ristrutturazione della canina Kaggio. La terza sezione del Tar di Palermo, infatti, ha accolto il ricorso del Consorzio Stabile Scarl contro il Consorzio Sviluppo e Legalità e l'assessorato regionale alle Infrastrutture.
La gara era stata celebrata lo scorso 23 gennaio dall'Urega. Tempi rimandati, quindi, per conoscere il nome del vincitore dell'appalto.
L'immobile, va ricordato, apparteneva a Totò Riina e Bernardo Brusca ed era stato confiscato dallo Stato circa vent'anni fa. Per il suo recupero era stato finanziato un progetto dal Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza - per un importo di 2.077.000 euro, nell'ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo sviluppo Obiettivo convergenza 2007-2013 cofinanziato dall'Unione Europea.
Il progetto prevede la realizzazione di due capannoni e un centro congressi. Il primo sarà utilizzato come ricovero dell'intero parco macchine e delle attrezzature agricole delle Cooperative che gestiscono le terre del Consorzio e come luogo in cui stoccare i mezzi tecnici. Nell'altro capannone sarà creato un centro sperimentale per la valorizzazione dei prodotti agricoli provenienti dalle terre confiscate alla mafia che sarà gestito dall'Istituto regionale della vite e del vino della Regione Sicilia. Sarà allestito, inoltre, un centro congressi in cui organizzare incontri sui temi di maggiore interesse sociale, culturale, d'attualità e per divulgare il riutilizzo dei beni confiscati nell'Alto Belice Corleonese.