Interdetto il passaggio per tutta la durata dell'intervento
MONREALE, 5 luglio - I lavori di sistemazione del tetto del duomo hanno preso il via ieri con la collocazione del cantiere di lavoro dell'impresa Oliveri che occupa l'intero Arco degli Angeli. Un fatto che farà rimanere chiuso il passaggio pedonale per tutto il periodo dei lavori.
Da piazza Vittorio Emanuele al quartiere Ciambra, pertanto, si arriverà effettuando un giro più lungo. Alla testa dell'arco è stato collocato il montacarichi per portare sul tetto il materiale necessario. Una chiusura totale di questo passaggio pedonale che ieri mattina ha sollevato la protesta delle botteghe che producono mosaico e artigianato locale ritenendosi tagliate fuori dalla visita alle absidi dove sono collocate queste attività. Quello del duomo non è un normale restauro, ma un procedimento per salvare il tetto dalle
infiltrazioni che da diversi anni mettono in pericolo tutta l'architettura musiva della basilica. Per questi lavori sarà l'ingegnere Salvatore Cassarà il responsabile unico del procedimento per conto della curia che dovrà relazionare a Monsignor Antonino Dolce, vicario generale circa l'andamento delle opere: "Per la prima volta dopo le opere di risanamento degli anni ' 90 - dice Cassarà - sarà eseguito il tegumento tegolato e posti in essere lavori provvisionali per evitare potenziali disturbi
all'interno della cattedrale. Saranno interessate le superfici di questa copertura con una prima mappatura delle tegole esistenti per poi passare alla sostituzione di quelle incrinate". Si mette in atto un progetto di tecnici privati: l'ingegnere Filippo Patellaro, l'architetto Raffaella Segreto e Roberto Pupella ingegnere coordinatore della sicurezza. "Il procedimento - dice ancora Cassarà - è quello della impermeabilizzazione del tetto nella sua totalità per evitare i periodi più lunghi di trascurata manutenzione e i danni che ne provocano". A sollevare questi interventi è stato l'SOS lanciato questo inverno a causa delle abbondanti piogge facendo superare gli indugi con un pronto intervento della Regione con un finanziamento di un milione e 300 mila euro.