Dopo un mese l'enorme masso è ancora là: comincia la battaglia legale

La "folle" corsa della pietra distrusse una parete e due automobili

MONREALE, 26 giugno – A poco più di un mese da quel terribile rotolamento, non è cambiato nulla: il masso è ancora là, "seduto" sulle due automobili che, con la loro presenza, hanno evitato che accadessero guai ancora più grossi.

Non un bel vivere, però, per i residenti, che dalla notte del 24 maggio scorso sono costretti a guardae la parete di casa sfondata e due vetture, appunto, completamente distrutte dal masso. La ricordano ancora come un incubo quella notte, nella quale, intorno alle 3,15 furono svegliati dal boato che l'impatto del masso sulla loro casa (fortunatamente avvenuto non frontalmente) ha causato, prima di schiacciare le due automobili.

Da allora, come detto, nulla è cambiato, nessuno si è fatto vivo e oltre al danno, anche l'incubo che la situazione possa ripetersi.

Già perché il monte Caputo dal quale il "pietrone" è rotolato (circa 250 metri più a monte rispetto alla casa) è potenzialmente una fucina di situazioni di questo tipo, in una sorta di "spada di Damocle" che pende sulle teste dei residenti.

La famiglia dei danneggiati adesso si è rivolta ad un legale, nel tentativo di ottenere un risarcimento danni. A seguire la vicenda sarà l'avvocato Francesco Pepe, secondo il quale il masso avrebbe iniziato la sua corsa da un terreno sovrastante la casa colpita, per "imperizia, negligenza ed omessa custodia" della ditta "La Realizzatrice", proprietaria della particella, alla quale si è rivolto per chiedere i danni. La vicenda, comunque, c'è da giurarci, è ancora all'inizio.

 

 

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