Si è salvato cadendo su un vaso di piante ornamentali
MONREALE, 19 aprile – A salvarlo sono stati in due: il grosso vaso di pianta grassa, posto sotto il balcone ed, ovviamente, Nostro Signore. Non ha nulla di grave, fortunatamente, il bambino di 18 mesi che oggi pomeriggio è caduto dal primo piano in via Umberto I.
I medici del reparto di Pediatria dell'ospedale Cervello di Palermo, dove, lo hanno portato immediatamente dopo la caduta, lo hanno sottoposto ad alcuni accertamenti tra cui Tac e risonanza magnetica. Gli esami hanno escluso lesioni. Il piccolo resterà stanotte in ospedale per sicurezza, dopo di che, domani, con ogni probabilità, potrà essere dimesso.
Un sospiro di sollievo, quindi, per la famiglia, per i vicini che lo conoscono (alcuni dei quali hanno assistito alla scena) e per tutta la comunità monrealese, che in queste ore ha trepidato per la salute del bimbo.
Ma come è successo il fatto? Tutto è accaduto in un attimo: la mamma, casalinga, era affacciata al balcone per stendere la biancheria, il bambino, che (come tutti i bambini, quando decidono di combinare un guaio, purtroppo non avvisano) sgattaiola in una frazione di secondo, sfuggendo allo sguardo della donna e si infila tra le inferriate del balcone.
È piccolo e tra le sbarre verticali di ferro ci passa. Cade giù da un'altezza di circa tre metri. Fortuna che a salvarlo, proprio sotto il balcone, c'è un vaso di piante ornamentali, che attutisce la caduta del piccolo e in pratica lo salva. Poi la corsa, anzi il volo in ospedale. I vicini, che si affacciano subito a causa delle grida, sono ancora scioccati. «Cose che succedono con i bambini – dice l'anziana dirimpettaia – ci siamo presi tutti uno spavento....». «Mancava poco e all'ospedale avrebbero portato me – aggiunge un altro – Se fosse capitato ai miei nipotini non avrei saputo dare aiuto per il panico».
Il venditore ambulante di frutta, che ha visto la scena, non ha dubbi: «A salvarlo è stata la grasta – sentenzia – altrimenti sarebbe caduto sul gradino con conseguenze che non voglio nemmeno pensare».
Tutti concordi, però, nell'affermare che a salvare il bimbo sia stato il Crocifisso, la cui effigie, veneratissima a Monreale, risiede nel Santuario della Collegiata, che dista poche decine di metri dal luogo dell'accaduto: «U Patruzzu amurusu nni fici sta grazia!».