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Villa comunale chiusa da oltre un anno e non si intravede una soluzione

| Lorenzo Salamone | Cronaca varia

Occorrono 400 mila euro per ripristinare la sicurezza 

MONREALE, 6 aprile - Villa comunale da oltre un anno ancora chiusa a cittadini e turisti. Una odissea! Era infatti il 4 marzo 2011 quando l'amministrazione guidata dal sindaco Filippo Di Matteo, con una ordinanza, ne vietava l'apertura al pubblico.

Un provvedimento preso a seguito di un crollo che aveva interessato il muro della ringhiera panoramica che da sul golfo di Palermo e su quella che un tempo era nota come la Conca d’Oro. Una apparente speranza la si era avuta con una breve parentesi di apertura al pubblico nel luglio scorso, quando, a seguito di un sopralluogo dei tecnici comunali, la zona era stata delimitata con delle transenne. Quindi un intervento tampone, ma non risolutivo. E così, dopo poche settimane, la villa era tornata a essere chiusa poiché la delimitazione dell’area crollata non poteva significare il ripristino delle condizioni di equilibrio della parete rocciosa, alta circa 20 metri, e della sicurezza e incolumità pubblica.

“La realizzazione della delimitazione – ha infatti dichiarato l’assessore ai lavori pubblici, Nazareno Salamone – non ha dato più sicurezza quando si è rilevato l’ampliamento della zona interessata dal crollo. E in questo senso le difficoltà economiche del Comune ci lasciano, a breve, ben pochi margini d’intervento. Sarebbe necessario realizzare un muro di sostegno e rimuovere i massi crollati”. E quindi la ragione di questo anno in cui la villa è rimasta chiusa è ben presto detta: il costo dell’intervento, circa 400 mila euro, e le fin troppo note difficoltà economiche del Comune di Monreale. E così, ora che le belle giornate sono all’ordine del giorno, cresce, tra i cittadini, la voglia di rivedere la villa comunale, di riscoprire la passeggiata con al seguito i bambini, il poter conversare seduti su una panchina, il potere ammirare il panorama sul golfo, e magari, nelle giornate di sole, potere ammirare quell’orizzonte che porta visivamente all’isola di Ustica. Ma invece tutto questo sembra dover rimanere un desiderio di molti.

“Le casse comunali continuano –ha dichiarato Massimiliano Lo Biondo, consigliere del partito democratico – ad essere un vuoto a perdere, nonostante il recente aumento, voluto dalla giunta e dalla sua maggioranza, della Tarsu, suolo pubblico, acqua, diritti di segreteria e altro ancora. Ciò deve far pensare su quale politica di risanamento e soprattutto razionalizzazione della spesa ha realizzato e sta realizzando l’amministrazione. A oggi le uniche priorità di spesa attuata sembrano essere le consulenze legali e i debiti fuori bilancio, sui quali sembra esserci ormai una specie di corsa da far west. Ma soprattutto chiediamo all’amministrazione che fine hanno fatto tutte le promesse di finanziamento fatte in campagna elettorale. E soprattutto che fine hanno fatto i 164 milioni di euro di finanziamenti inseriti dalla coalizione di centrodestra nel piano triennale delle opere pubbliche che la stessa ha votato prima in giunta e poi in consiglio comunale?”.

E così ora, con le belle giornate e soprattutto le vacanze di Pasqua, che lasciano attendere la visita di tantissimi turisti, la villa comunale resterà chiusa. Ma per quanto tempo ancora?

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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