Emergenza rifiuti, i dipendenti Ato chiedono le dimissioni del sindaco e dei liquidatori

Oggi si è tenuta una conferenza stampa al Circolo Italia

MONREALE, 20 marzo - Dimissioni del sindaco Filippo Di Matteo e dei liquidatori della società Alto Belice Ambiente, ma anche la disponibilità a riprendere il lavoro, da cui si astengono ormai da una settimana, se arriveranno risposte certe sugli stipendi e il loro futuro.

 Così si possono sintetizzare le richieste dei lavoratori dell'Ato, emerse nel corso della conferenza stampa convocata dal consigliere comunale del Pd Massimiliano Lo Biondo, presso il Circolo Italia.

Salvatore Naimi, Vittorio Abbenante e Fabio Adimino, che sono intervenuti in rappresentanza dei numerosi colleghi presenti, hanno sollecitato la Regione ad inviare commissari di comprovata esperienza, ma senza legami con il territorio e la politica locale, per risolvere la grave crisi della società Alto Belice che sta trascinando tutta la città di Monreale in un girone infernale.

«La ditta esterna – hanno detto i lavoratori – non espleta un servizio all'altezza di un territorio complesso come Monreale, il percolato e i rifiuti restano a terra, la raccolta avviene in modo disorganico e irrazionale e i contenitori rimangono danneggiati. La nostra situazione è come una barca in mano a tanti Schettino che prima o poi affonderà. Siamo stati abbandonati, ci hanno solo detto che non ci sono i soldi per pagare il mese di febbraio, e fra qualche giorno anche quello di marzo, dopodiché nessuno si è più occupato di noi».

Lo Biondo ha snocciolato una serie di dati e documenti che, secondo lui, inducono a ritenere che vi siano gravi irregolarità gestionali. In particolar modo, Lo Biondo ha puntato il dito contro i noli, di cui ha chiesto tutti i contratti per riceverne soltanto uno, e il lievitare dei costi per il servizio: 3 milioni e 200 mila euro, nel 2001; 7 milioni ed 800, nel 2011.

«L'enorme differenza – ha commentato Lo Biondo – non è servita né per pagare gli stipendi con regolarità, né i contributi, né il quinto dello stipendio, né i fornitori, né la riparazione dei mezzi. Dove finiscono allora questi soldi? Invito i cittadini ad unirsi ai lavoratori dell'Ato in questa battaglia di civiltà perché se le risorse sono gestite male, quegli stessi soldi sono dei cittadini. Rivolgo un appello anche alle forze politiche moderate e responsabili della città e alle autorità giudiziarie affinché facciano chiarezza al più presto, dopo le denuncie presentate dai lavoratori alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza».

Questa mattina, i cittadini non sono mancati all'appuntamento e alcuni hanno raccontato le loro esperienze.

«Gestisco – ha detto – Daniele Sciortino - un B&B nel quartiere Carmine e questa mattina, dopo il disastroso incendio notturno, alcuni miei clienti hanno deciso di andar via, per la paura e per la puzza soffocante che ha invaso la nostra struttura recettiva».

«Possiedo un garage- ha raccontato Francesco Di Girolamo – e pago il passo carrabile, ma ho la macchina "sequestrata" perché l'ingresso è pieno di rifiuti. Non posso entrare né uscire se i miei genitori stessero male, non potrei accompagnarli in ospedale».