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Una nuova bancarella in piazza Vittorio Emanuele: è polemica

| Enzo Ganci | Cronaca varia

Interviene pure la Curia. Il sindaco: "Ho disposto lo spostamento"

MONREALE, 15 marzo - Ha suscitato un vespaio di polemiche il posizionamento di una bancarella di souvenirs davanti l'ingresso laterale del duomo in piazza Vittorio Emanuele, avvenuta tra ieri e stamattina.

Si tratta di una baracca, da sempre posizionata pochi metri più in là, ma che da stamattina faceva bella mostra di sé, accanto la cancellata, come testimonia la foto. La trasformazione sarebbe stata autorizzata dall’ufficio tecnico del Comune. Un via libera concesso in considerazione della natura “mobile” della struttura. La querelle, però, è nata poiché la baracca, così come si presentava oggi, è da considerarsi “fissa”, per la cui autorizzazione è necessario l’ok da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali. Il fatto ha suscitato le ire della curia arcivescovile, che con una nota risentita ha segnalato l’accaduto alle autorità competenti. “La Curia Arcivescovile di Monreale e la Fabbriceria del Duomo – afferma in una nota il vicario generale della diocesi, monsignor Antonino Dolce – preso atto dell’istallazione di una baracca in ferro, posta durante la notte a loro insaputa a ridosso del porticato laterale del Duomo, segnalano alle competenti Autorità (Sovrintendenza ai BB. CC. AA. e Comune di Monreale ) lo scempio perpetrato ai danni di un monumento che ambisce ad essere inserito nel patrimonio dell’Unesco”.

Sulla vicenda interviene anche il parlamentare regionale, Salvino Caputo, che ha informato dell’accaduto l’assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Missineo e il soprintendente provinciale, Gaetano Gullo. “L’installazione di questa baracca – afferma Caputo – ha sollevato un coro di proteste da parte di cittadini e turisti che hanno fotografato, con stupore la struttura metallica che certamente non è in sintonia architettonica con la splendida cattedrale. A prescindere dalla sussistenza o meno delle prescritte autorizzazioni di natura tecnico o amministrativa - prosegue il parlamentare regionale - è di tutta evidenza che la collocazione di questa struttura determina una stridente conflittualità con l’intero contesto architettonico sia della piazza che dell’intero complesso abbaziale”. Caputo ha anche chiesto che in tempi brevissimi siano avviate le necessarie verifiche al fine di intervenire per ripristinare la normale armonia architettonica con la rimozione della struttura metallica.

“I nostri uffici – ha spiegato il sindaco, Filippo Di Matteo – hanno autorizzato il proprietario della bancarella alla trasformazione di quest’ultima, ma è stato concesso il permesso soltanto su mezzo mobile e non, invece, fisso, come è stato realizzato. Gli stessi uffici – prosegue ancora il primo cittadino – stanno verificando la conformità della bancarella all’autorizzazione concessa. In ogni caso ho disposto il suo spostamento nell’area sulla quale ha sempre operato, che dista poche decine di metri dalla posizione occupata oggi”.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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