Appartiene all’Ordine istituito nel 1244, presente anche a Palermo
Lo statunitense Robert Francis Prevost, che ha assunto il nome di Leone XIV, è il primo papa appartenente all’Ordine di Sant’Agostino, la cui istituzione giuridica risale al lontano 1244, anno in cui varie comunità di eremiti furono riunite dal pontefice Innocenzo IV in un nuovo “ordine mendicante” per il servizio della Chiesa universale.
Percorrendo il proprio cammino di esperienza umana e cristiana, Agostino d’Ippona era approdato a una particolare intuizione di vita monastica, traendo ispirazione dallo stile degli apostoli di Gesù Cristo e della prima comunità cristiana di Gerusalemme, ed aveva fissato il proprio pensiero nella “Regola per i servi di Dio”. Nel dettare le norme per le proprie comunità conventuali, aveva preso spunto da motivazioni bibliche ed ecclesiali, rivelando la sua intensa ricchezza spirituale e la profonda conoscenza delle persone e delle diverse realtà della vita umana. E ha così dato vita a un “codice” che viene riconosciuto come un capolavoro di dottrina teologica, di sensibilità psicologica e di equilibrata esperienza umana, in cui trovano armoniosa combinazione il buon senso e la comprensione, come pure il primato dell’amore, della verità e della giustizia, non trascurando il rispetto per l’autorità e l’attenzione nei riguardi dei singoli individui.
Formata da frati, monache contemplative, congregazioni di suore e laici, la grande “Famiglia Agostiniana” è oggi diffusa in ogni parte del mondo; nel corso dei secoli, ha assunto una molteplicità di forme di vita e di attività apostoliche per adeguarsi alle esigenze della Chiesa cattolica e dell’intera umanità, adattandosi al mutare dei tempi e alle varie culture.
A Palermo la comunità agostiniana è presente nella chiesa del centro storico dedicata al Santo e presso il santuario di Santa Maria La Reale (nella foto), edificato nel XVII secolo nella periferica borgata della Rocca, che fa parte dell’arcidiocesi di Monreale.
Giuliano Vigini, saggista e docente di sociologia dell’editoria contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano, ha scritto che Sant’Agostino «non è soltanto un pilastro della cultura, della teologia e della spiritualità, ma anche l’uomo vivo che parla, da cuore a cuore, agli uomini del nostro tempo».
Nella travagliata, complessa e disorientante realtà odierna, tutti - credenti e non credenti - dobbiamo auspicare che non rimanga inascoltato l’accorato appello che Leone XIV, richiamandosi anche agli insegnamenti agostiniani, ha pubblicamente lanciato per quella “pace disarmata e disarmante” di cui c’è davvero tanto, tanto bisogno.