Una cooperativa di giovani gestirà un caseificio appartenuto al boss Bommarito

La commissione ha approvato la graduatoria

MONREALE, 14 marzo – Una cooperativa di giovani, tecnici e professionisti, si occuperà della gestione del caseificio di contrada Castellana, confiscato al boss Bernardo Bommarito, che per molti anni è rimasto inattivo.

Ieri mattina è stata approvata, al Comune di Monreale dalla commissione esaminatrice presieduta da Roberto Leto e composta da dipendenti delle amministrazioni di Monreale e Roccamena e dall'Unicoop Sicilia, la graduatoria definitiva di 24 giovani che torneranno ad utilizzare la struttura grazie ai finanziamenti statali. L'elenco dei nomi, già da oggi, sarà pubblicato dal segretario generale del Comune, Ettore Sunseri che è anche responsabile dell'Ufficio Speciale per i Beni Confiscati del Comune di Monreale, sul sito www.comune.monreale.pa.it Il portale nei mesi scorsi si era occupato anche della pubblicazione del bando pubblico, a seguito di un protocollo d'intesa siglato dai sindaci di Monreale Filippo Di Matteo, di Roccamena Salvatore Graffato e dal presidente dell'Unicoop Felice Coppolino per la costituzione della cooperativa giovanile.

"Si tratta di un progetto ambizioso e importante – ha dichiarato il sindaco Di Matteo – che ci consentirà di utilizzare per finalità produttive ed imprenditoriali un bene sottratto alla mafia che dara' opportunita' ai nostri giovani di creare impresa in questi beni che giacevano senza alcun utilizzo". Tra le priorità portate avanti dal sindaco Di Matteo, che riveste anche la carica di presidente del Consorzio "Sviluppo e Legalità" c'è anche la imminente ristrutturazione della cantina Kaggio, uno dei beni simbolo della lotta alla mafia, confiscata dallo Stato ai boss Toto' Riina e Bernardo Provenzano, per il quale c'è un progetto finanziato, con fondi del PON Sicurezza 2007 – 2013 - per un importo di 2 milioni 77 mila euro.