Il settore delle macchine utensili in Italia ha affrontato un inizio d’anno difficile, con un calo rilevante degli ordini nel primo trimestre del 2024.
I dati del Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE mostrano una contrazione dell'indice degli ordini del 18,9% rispetto al primo trimestre 2023, portando l’indice a quota 77,9 (base 100 nel 2021). Questo calo ha coinvolto sia il mercato interno che quello estero, mettendo sotto pressione i produttori italiani. In contrasto, il mercato siciliano ha dimostrato un maggiore dinamismo, con segnali positivi e una domanda crescente di componenti e macchinari specializzati, sostenuta da iniziative di investimento e riconversione nel comparto metalmeccanico locale.
H2: Mercato internazionale in calo, ma con prospettive di ripresa
Il calo degli ordini esteri per i costruttori italiani di macchine utensili ha toccato il 18,5%, portando l'indice a 91. Questo rallentamento, benché previsto, risente delle incertezze economiche globali. Barbara Colombo, presidente di UCIMU, ha attribuito parte di questo calo alle attuali tensioni geopolitiche, come quelle in Europa orientale e Medio Oriente, che influenzano le decisioni di investimento all’estero. Colombo, tuttavia, si è detta ottimista per la seconda metà del 2024, anticipando una possibile ripresa negli Stati Uniti e una crescita nei mercati emergenti, come Turchia, Messico e India. L’iniziativa di UCIMU per creare una rete di imprese in Messico punta a capitalizzare sulla vicinanza strategica a uno dei mercati più dinamici.
H2: Stallo del mercato interno e tenuta della domanda di macchine speciali
Sul mercato interno, la situazione è altrettanto complessa, con ordini in calo del 19,4% e un indice di 55,1. Le aziende italiane restano in una fase di attesa, condizionata dall'incertezza normativa sui nuovi provvedimenti per la Transizione 4.0 e 5.0. Colombo ha spiegato come molte imprese valutino nuovi investimenti, ma le difficoltà nell'accesso agli incentivi frenano le decisioni. Tuttavia, le macchine utensili speciali, come le fresatrici a 5 assi di quest’azienda, continuano a suscitare interesse, poiché offrono alle aziende soluzioni più performanti per lavorazioni specifiche.
In Sicilia, il settore metalmeccanico presenta segnali di ripresa nonostante il clima generale di cautela. Nel 2023, questo comparto ha registrato un aumento del 2% dell’occupazione e ha attirato nuovi investimenti grazie a una domanda crescente di macchinari. Le aziende siciliane, per affrontare l’incertezza, stanno puntando su tecnologie moderne, rafforzando la propria capacità competitiva e rispondendo alla richiesta di apparecchiature tecnologicamente avanzate.
H2: Innovazione e Transizione 4.0 e 5.0: tra incertezze e retrofit
Le misure governative italiane per favorire l'adozione di nuove tecnologie, in particolare quelle legate alla Transizione 4.0 e 5.0, mirano a promuovere la digitalizzazione e sostenibilità dei processi produttivi. Tuttavia, i recenti cambiamenti nei criteri per accedere agli incentivi hanno generato dubbi nel settore. In particolare, la richiesta di comunicazioni preventive per ottenere il credito d’imposta rappresenta un ostacolo per molte aziende, rallentando la pianificazione degli investimenti.
In risposta, molte imprese preferiscono adottare strategie di retrofit per le macchine utensili esistenti, aggiornandole con sistemi di controllo e componenti energeticamente efficienti. Questa opzione si rivela fondamentale per soddisfare le esigenze di sostenibilità e rientra nelle politiche dell’economia circolare dell’Industria 5.0, consentendo di prolungare il ciclo di vita dei macchinari e ridurre i costi complessivi.
H2: Prospettive future e segnali di fiducia
Nonostante le difficoltà del primo trimestre, nel settore delle macchine utensili si avverte un certo ottimismo, sostenuto dalla partecipazione alla fiera 34.BI-MU, tenutasi a Milano a ottobre, che ha visto una buona adesione da parte delle aziende italiane e internazionali. L’evento è stato una vetrina importante per le nuove tecnologie e ha favorito contatti commerciali che potrebbero sostenere la crescita futura.
Barbara Colombo ha concluso il suo intervento sottolineando l’urgenza di un intervento governativo che porti maggiore stabilità e chiarezza normativa, essenziale per rilanciare la domanda interna e supportare l’innovazione e la competitività del settore manifatturiero italiano.