Salvino Mirto, un uomo che merita di essere ricordato a lungo

Riceviamo e pubblichiamo...

MONREALE, 25 novembre – Con l‘associazione che presiedo “Liberi di Lavorare”, tra le varie iniziative che ho portato avanti ho sempre privilegiato il riportare alla luce episodi e personaggi della nostra storia e della nostra cittadina che sono passati nel dimenticatoio e di cui nessuno parla, limitandosi a ricordare, ed è giusto farlo al fine di essere da monito alle future generazioni, i soliti eroi: Falcone, Borsellino, i caduti a Nassiriya, ecc.

Nessuno invece porta in evidenza o ricorda personaggi, uomini e fatti che nel loro piccolo hanno lasciato un segno nella nostra comunità e che invece necessitano di un costante ricordo. Triste quel popolo che dimentica i propri simili.
Vorrei qui brevemente ricordare la figura di un cittadino monrealese, a tre anni dalla sua scomparsa, stroncato da quella belva che ha rappresentato il Covid e che anche a Monreale, come nel resto del paese, ha mietuto centinaia di migliaia di vittime. Mi riferisco alla persona di Salvino Mirto.
Son già passati tre anni dalla sua prematura scomparsa e né da parte dell’amministrazione comunale, né da parte del Partito Democratico sono state programmate iniziative a suo ricordo. Lo voglio qui fare adesso io con poche e scarne righe.

Con Salvino, conosciuto negli anni ’70 quando sposandomi ho preso residenza a Monreale, c’è stato all’inizio un rapporto antagonistico/conflittuale dovuto a motivi di lavoro. Io sindacalista della categoria degli edili della FILCA CISL e lui della segreteria della locale Camera del Lavoro CGIL. Grazie al fatto che io ero quello che incontrava gli edili direttamente nei cantieri di lavoro, pian piano, sottrassi buoni parte degli iscritti al suo sindacato. Anche in politica avevamo spesso idee contrastanti. Il nostro era un antagonismo, salutare e competitivo in quei tempi che faceva crescere e reciprocamente rispettare entrambi.

Negli ultimi anni poi la sintonia sul piano politico, militando nello stesso partito, era diventata più omogenea. Non servivano più lunghi confronti o discussioni. Bastava un semplice sguardo o una strizzatina d’occhio, seduti assieme ad altri compagni in un tavolino del bar del centro o nella sala riunioni, che testimoniavano una unanimità di consenso sulle varie argomentazioni che all’interno del partito venivano portate avanti.

Con l’entusiasmo dovuto alla commozione dei primi tempi, con attestati di stima e di sincero cordoglio, nel 2021 ad un anno della sua scomparsa la sala riunioni della presidenza del Consiglio comunale, a cura dell’amministrazione, venne a lui intitolata, mentre sempre in quell’anno un’associazione sportiva di Boccadifalco organizzò una gara ciclistica denominata “1° Memorial Consigliere Salvino Mirto”. Gara che non venne riproposta negli anni a venire.

Mi sovviene anche un impegno del nostro sindaco Alberto Arcidiacono che nel marzo di quell’anno annunciò che a Monreale si sarebbe realizzato un Giardino della Memoria, piantumando tanti alberi in onore e per tutti i cittadini monrealesi morti durante il periodo della pandemia e aderire alla giornata nazionale della memoria, che si sarebbe dovuta celebrare in tutta Italia, in data 18 marzo come stabilito da una legge nazionale con la bandiera a mezz’asta.
Spero che questo mio scritto susciti qualche riflessione sul fatto che la memoria per essere veramente memoria deve essere continuamente esercitata e non cadere nell’oblio.
Ciao Salvino, non ti ho dimenticato, come anche i tuoi cari.