Su internet viaggia una petizione online per impedire che il piccolo venga strappato ai suoi “nuovi” genitori
MONREALE, 7 novembre – La storia è di quelle che hanno lo stesso effetto di un pugno allo stomaco. Di quelle che ti mettono tanta tristezza. Soprattutto quando di mezzo ci sono i bambini, che a volte la giustizia tratta come valigie e non come fragili esseri umani.
E' la storia di una famiglia monrealese che lotta disperatamente perchè non le venga tolto un bambino che ha in affidamento pre adottivo già da tre anni e che adesso rischia di proseguire la sua vita da un'altra parte d'Italia.
La vicenda inizia il 5 novembre del 2020, quando nasce Miele (il nome è di pura fantasia, per comprensibili motivi), un bambino che la madre naturale abbandona e qualcuno deposita in una busta della spesa, in via Saragat a Ragusa sul ciglio della strada, con ancora il cordone ombelicale attaccato. Segno che è stato partorito da poco.
Il bimbo però si salva perchè il padre, che lo ha prima lasciato per strada, poi, probabilmente inscenando il ritrovamento, fa in modo che Miele venga portato in fretta all'ospedale Giovani Paolo II della cittadina iblea, dove arriva in ipotermia e ipoglicemia. In ospedale Miele viene soccorso dall'equipe medica e, fortunatamente, va fuori pericolo.
Da quando ha 16 giorni, quindi, viene affidato a una famiglia monrealese, che era in lista per un'adozione, dal tribunale dei minorenni di Catania, che dichiara prima l'adottabilità e poi dopo due mesi l'affidamento pre adottivo, che tutela e avvia la nascita di un nuovo nucleo familiare.
Sembra quindi una storia a lieto fine. Invece, le cose cambiano, perchè per motivi di natura tecnico-giuridica la Corte d'appello di Catania poi revoca lo stato di adottabilità.
Il che significa che Miele, che da tre anni vive con la sua famiglia, con quelli che – di fatto – sono diventati i suoi nuovi genitori, può, anzi deve tornare con la sua madre biologica, che frattanto si è rifatta viva, nonostante sia ancora sotto processo per il reato di abbandono di minore in concorso.
Adesso i tempi si sono fatti stringenti e il bambino deve essere riconsegnato alla sua famiglia naturale entro il 28 dicembre prossimo. Anche perchè il tribunale ha autorizzato i servizi sociali ad avvalersi persino delle Forze dell'Ordine per il ritiro coatto del piccolo dalla casa dei suoi nuovi genitori, “nel pieno interesse del minore”.
“Sembrava l'inizio di una meravigliosa storia d’amore – fa sapere la mamma – ma presto si è tramutato nel peggiore degli incubi. Per un decreto che abbiamo appena ricevuto Miele verrà tolto dalla nostra famiglia e “collocato” dalla madre biologica che non ha mai visto, né incontrato
Ora immaginate un bambino – prosegue la donna – che ha già subito un rifiuto in grembo e un abbandono cruento alla nascita - essere costretto a lasciare, dall'oggi al domani, tutte le sue certezze, il suo mondo, le braccia sicure e il calore di mamma papà, gli unici affetti che abbia conosciuto, per essere inserito forzatamente in un contesto in cui tutto è estraneo compresa la persona che dovrebbe iniziare a chiamare "mamma"... Immaginate per un attimo il dolore nel cuore di un bambino così piccolo, il senso di smarrimento, la disperazione nel cercare i genitori e non trovarli più.
Nel tentativo di evitare questa straziante separazione, la famiglia adottiva ha organizzato una petizione online sul sito change.org (questo il link) che hanno sottoscritto più di diecimila persone. L'obiettivo è quello, attraverso questa richiesta, di sensibilizzare l'opinione pubblica per fare in modo che il piccolo possa continuare a vivere con chi lo ha allevato praticamente dalla nascita e che adesso rischia di vederselo strappare dalle mani.