Alle spalle dell'artsita la grande lezione appresa nel Duomo di Monreale
MONREALE, 25 gennaio – Se non è la sua antologia, vi somiglia molto. Gli affreschi che l'artista monrealese Franco Nocera ha realizzato nella cattedrale di Patti hanno rappresentato una sfida affascinante e "vertiginosa". Chiamato dal vescovo Ignazio Zambito a realizzare l'ambizioso lavoro, Nocera ha messo in campo i cinquant'anni di esperienza maturati in tutti gli ambiti artistici: dalla pittura al mosaico, dalla ceramica all'incisione del vetro ma soprattutto ha espresso un archetipo creativo mutuato dai mosaici del duomo di Monreale.
L'artista monrealese aveva già realizzato l'occhio absidale della cattedrale normanna di Patti. La nuova cattedrale è dedicata ai Nuovi Martiri , ma hanno trovato posto fra i dipinti anche grandi esempi contemporanei di sofferenza cristiana quali Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta.
"Davanti ai circa mille metri quadrati di superficie – ha raccontato Nocera – ho vissuto con intensità l'ebbrezza della creazione che emerge dal caos delle infinite possibilità. Alla fine del lavoro credo di avere consegnato alla storia della Chiesa pattese l'immagine di questo artista monrealese che ha portato con sé tutto il bagaglio culturale appreso all'interno del duomo. Io sono nato e abito a Monreale e fin da piccolo ho vissuto la mia fede al cospetto del volto di Dio Onnipotente. Ho dipinto la Madonna che ascende al cielo rifacendomi alla "nostra" Madonna del Popolo ma con il volto incanutito, l'ho immaginata sessantenne, al termine della sua parabola terrena. Una scritta l'accompagna "bella come la luna e splendida come il sole". Una serie di iscrizioni in latino, infatti, spiegano le immagini con un intento didascalico in cui si esprime, ancora una volta, il monrealese. "Ho anche disegnato la stella ad otto punte del pavimento che rappresenta la Vergine ".
Lo sfondo che permea gli affreschi è il blu, il colore del cielo, della bellezza ineffabile. Il blu simboleggia il volto di Dio che si rispecchia nel creato. Tutta l'opera è piena di simbolismo anche di retaggio medioevale.
"La cattedrale di Patti – ha concluso Nocera – è il risultato di un felice incontro fra una committenza illuminata, che ha creduto in un pittore espressionista, e un'artista che ha messo in campo tutto il suo vissuto umano e culturale".