Rifiuti, l’Ecolandia non ci sta e presenta ricorso al Tar

L’appalto nello scorso mese di febbraio era stato assegnato alla pugliese Gial Plast

MONREALE, 9 maggio – L’Ecolandia non ci sta e presenta ricorso al Tar contro l’assegnazione dell’appalto da circa 23 milioni di euro per lo svolgimento del servizio di smaltimento rifiuti (lotto 1) all’interno della Srr “Palermo Provincia Ovest”.

La società che da due anni gestisce il servizio, pertanto, prova a sovvertire l’esito della gara con cui lo smaltimento dei rifiuti verrà gestito a partire dal prossimo mese di luglio.
E sarà il Tribunale amministrativo regionale, quindi, a dire qualcosa in più sull’assegnazione avvenuta nello scorso mese di febbraio, in virtù della quale il servizio è stato affidato alla Gial Plast la società di Taviano, in provincia di Lecce, che dovrà espletarlo per sette anni.

Dello scorso 22 febbraio, infatti, era il parere positivo del consiglio di amministrazione della Srr, guidato dal presidente Matteo Amabile, dopo l’assegnazione che era stata effettuata dall’Urega.
I comuni per il quale è stato assegnato il servizio (lotto 1) sono: Bisacquino, Bolognetta, Campofiorito, Camporeale, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Misilmeri, Monreale, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela e Vicari.

Da febbraio ad ora (il ricorso al Tar è stato assunto al protocollo della società il 2 maggio scorso), quindi, l’Ecolandia che finora ha svolto il servizio egregiamente, contribuendo col proprio impegno a far innalzare il livello di raccolta differenziata, ha maturato la decisione di adire i giudici amministrativi, cui ora passa la palla.

Per fronteggiare il ricorso, frattanto, la Srr “Palermo Provincia Ovest” decide di costituirsi in giudizio, nominando l’avvocato Giuseppe Ribaudo, che la società ha reputato idoneo a trattare la difficile problematica.
Saranno mesi “caldi”, quindi, quelli a venire per quel che riguarda il futuro dell’assegnazione definitiva dell’appalto di smaltimento dei rifiuti, dopo il difficile periodo degli anni scorsi, dopo soprattutto il fallimento dell’Ato Palermo 2, che ha visto susseguirsi ditte che si sono avvicendate in appalti della durata anche inferiore ai sei mesi, rincorrendo sempre diritti e tutele a partire da erogazione puntuale dello stipendio, rispetto degli istituti contrattuali, sicurezza sul lavoro.