Un fenomeno sul quale riflettere. Il sindaco: “Fatti che gettano nello sconforto”
MONREALE, 22 febbraio – Sarà certamente una casualità, un triste scherzo del destino, anche se mette davvero tanta tristezza appurare che la scomparsa di Marcello Cottone costituisce il quinto episodio analogo nel giro di poco meno di otto mesi.
Casi di morti improvvise, avvenute già da qualche giorno e scoperte solo successivamente, quando si è messa finalmente in moto la macchina della ricerca dei parenti o dei conoscenti. Magari quando i tentativi di contatto sono stati vani e la preoccupazione sfocia nell'avvisare le forze dell'ordine.
Così come è successo per Paola e Giuseppe Tofaro, fratello e sorella, rispettivamente di 89 ed 83 anni trovati morti (misteriosamente insieme) lo scorso 22 luglio. O per il 54enne Giovanni Martorana, andato via il giorno di Capodanno, accanto al cui cadavere è rimasto solo Simba, il meticcio con cui viveva, che non lo ha abbandonato fin quando le forze dell'ordine non hanno fatto l'amara scoperta del cadavere.
Poi qualche giorno dopo, il 5 gennaio, è stata la volta di Gioacchino Intravaia, che tutti chiamavano Gino, 75 anni: anche lui viveva da solo con i suoi acciacchi e le sue problematiche.
“Sono notizie che gettano nello sconforto – commenta il sindaco, Alberto Arcidiacono – e che inevitabilmente ci proiettano verso certe riflessioni interiori. Non è escluso che gli ultimi tre anni, durante i quali siamo stati costretti a vivere in maniera notevolmente diversa le nostre vite e le nostre abitudini, abbiano portato dei cambiamenti dei quali paghiamo ancora le conseguenze e che per chissà quanto tempo ci porteremo appresso”.