A lui è stata intitolata una strada nella frazione di San Martino delle Scale. LE FOTO
MONREALE, 27 aprile – Si è tenuta oggi a Monreale la cerimonia di commemorazione dell’appuntato dei carabinieri Gioacchino Crisafulli, Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”.
La prima parte è avvenuta intorno alle 10, al cimitero comunale, presso la tomba del caduto. Erano presenti il sindaco Alberto Arcidiacono, Don Nicola Gaglio, arciprete del duomo, il comandante del Gruppo Carabinieri di Monreale, Tenente colonnello Giulio Modesti e il comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monreale, tenente Pietro La Bua, nonché una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo e i parenti del militare.
Successivamente a San Martino delle Scale si è proceduto all’inaugurazione della strada già intitolata al militare, con la scopertura della targa.
Crisafulli, in pensione dal 19 gennaio 1977, aveva maturato quasi 45 anni di anzianità tra quelli di servizio e le campagne di guerra. Dopo il collocamento a riposo si impegnò nel contrasto dell'egemonia mafiosa dei terribili anni ‘80, periodo in cui la mafia corleonese spadroneggiava.
Il 27 aprile 1983, venne ucciso, quando era già in pensione, a colpi di arma da fuoco a Palermo poiché aveva intercettato un carico di eroina, transitato nei pressi della propria abitazione. Infatti, fu insospettito per le manovre di un camion guidato da un "picciotto", e chiese spiegazioni. I mafiosi, infastiditi dall’azione, lo uccisero qualche giorno dopo.
Con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del 5 giugno 2017 gli è stata conferita, “alla memoria” la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione:
“Insospettito dalla circostanza che un mezzo pesante scegliesse di percorrere strade secondarie per raggiungere il porto, nonostante fosse ormai in congedo, affrontava con autorevolezza gli individui al trasporto di quello che, solo nel corso delle indagini successive, si sarebbe accertato essere un trasporto di eroina destinata a un esponente statunitense della criminalità organizzata. La risolutezza dell’intervento posto in essere ostacolava la delicata operazione illecita, allarmando i locali vertici di “Cosa Nostra” i quali, nonostante il mezzo fosse comunque giunto a destinazione, decidevano la sua uccisione ad opera di due sicari che gli sparavano contro numerosi colpi di pistola. Mirabile esempio di straordinario senso di legalità e di altissime virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio”.