San Francesco di Sales, i 100 anni dalla sua proclamazione a patrono dei giornalisti

Accadde un secolo fa, il 26 gennaio 1923, ad opera di Pio XI

MONREALE, 24 gennaio – Ricorre quest’anno il centenario dalla proclamazione di San Francesco di Sales a patrono dei giornalisti da parte di Pio XI, avvenuta il 26 gennaio del 1923.

Morto il 28 dicembre del 1622, a Lione, San Francesco di Sales aveva cinquantacinque anni ed era vescovo di Ginevra. Nella sua Enciclica ''Rerum omnium'' Pio XI lo nominò patrono di ''tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano promuovono e difendono la cristiana dottrina''.

''Uomo del dialogo'' lo ha definito Papa Francesco, che, citando Benedetto XVI, ne ha sottolineato la capacità, nel dialogo con i protestanti, di mettere in campo la forza della relazione personale e della carità. Del resto, il santo fu proprio uomo del dialogo nella relazione con i calvinisti, come viene spesso ricordato, attraverso l’invenzione di originali prassi pastorali, come i cosiddetti ''fogli volanti'', che venivano appesi sui muri e lasciati anche sotto le porte delle abitazioni. E proprio per questo è stato scelto come patrono dai giornalisti, per la sua capacità di trasmettere non solo contenuti ma ciò in cui credeva, la propria fede, rendendo la sua parola vera e propria ''testimonianza''.

Riprendendo le parole di Papa Francesco dello scorso 28 dicembre, in occasione della ricorrenza del quarto centenario della sua morte, ''sull’eredità di San Francesco di Sales per la nostra epoca, ho trovato illuminanti - ha affermato il Papa -  la sua duttilità e la sua capacità di visione. Un po’ per dono di Dio, un po’ per indole personale, e anche per la sua tenace coltivazione del vissuto, egli aveva avuto la nitida percezione del cambiamento dei tempi. Lui stesso non avrebbe mai immaginato di riconoscervi una tale opportunità per l’annuncio del Vangelo. La Parola che aveva amato fin dalla sua giovinezza era capace di farsi largo, aprendo nuovi e imprevedibili orizzonti, in un mondo in rapida transizione''.

Ripensando a questa importante figura, oggi non possiamo fare a meno di riconoscerne l’attualità del suo messaggio per i nostri giorni. Tanto è vero che con la ricorrenza della festa del Santo coincide la diffusione del testo della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che quest’anno ha come tema ''Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)'', già annunciato lo scorso 29 settembre da Papa Francesco, la cui celebrazione si terrà tradizionalmente nel prossimo mese di maggio. E già il tema di questa 57esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ci riporta al messaggio del vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa nella misura in cui ''Parlare con il cuore'' vuol dire praticare il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro, come rilanciato da Papa Francesco nel discorso per il quarto centenario su tale importante figura della Chiesa.

In un tempo caratterizzato da scontri e continue esasperazioni ideologiche, la riflessione sulla comunicazione nel messaggio di San Francesco di Sales ci riporta a riconsiderare il dono e il valore della comunicazione. L’impegno dei giornalisti intenti a creare un mondo più onesto e umano non può dunque oggi allontanarsi dalle tesi del Santo che fanno della capacità di essere autentici testimoni della verità la forza di ogni forma di comunicazione.

E, se a guidarci deve essere sempre l’amore per la verità, ricordiamoci così dell’importanza di comunicare sempre con il cuore per cui, serbando un così prezioso insegnamento, possiamo solo crescere nella nostra consapevolezza di uomini, ancor prima che di giornalisti, impegnati a costruire un mondo più giusto, essendo tessitori di verità, alla quale è chiamata la deontologia di ogni giornalista in ogni tempo.