Fratel Biagio: ''Basta Italia non costruire mai più armi, ma strumenti di lavoro''

L’appello del missionario laico per lo stop al commercio di strumenti bellici

PALERMO, 19 novembre – “Italia, hai il dovere di fermare la guerra in Russia ed Ucraina e non di alimentarla ancora, come hai fatto negli anni, fornendo e riempiendo di tantissime armi lo Stato dell’Ucraina, ma anche tantissimi altri Stati di tutto il Mondo”.

Sono queste le parole di Fratel Biagio Conte, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che accoglie circa 600 persone in difficoltà, che continua a fare la chemioterapia per combattere il cancro e nel contempo pensa alla pace tra i popoli.
“Italia, adesso basta dare questo cattivissimo esempio, vendendo il male che torna male a noi stessi, adesso basta vendere il male e aver nominato da poco un nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto, che si scopre essere da anni un potente venditore e sostenitore delle multinazionali della costruzione e vendita di armi.

Italia, sei diventata una ingiusta e brutta amministrazione governativa, facendo finta di non accorgerti di nominare Autorità non corrette e che nascondono fortemente affari ed interessi a discapito del popolo e dei cittadini.
Basta ingannare il popolo Italiano e tutti i popoli del mondo; questo è un governare altamente negativo, tutti i cittadini sono stanchi, chiedono un vero Governo, che amministra nella verità, nella giustizia e nel costruire il dono della Pace e di una vera Speranza.

Basta Italia e varie nazioni del Mondo, basta, non costruite più armi, ma strumenti di lavoro. E’ triste ed ingiusto oggi vedere e subire la nascita di nuovi Governi in Italia, formati e realizzati con politiche e personaggi che non operano per la pace, la dovete finire di ingannare il popolo Italiano, che ha bisogno di vero aiuto e assistenza, perché il caro vita sta togliendo la dignità e realizzando nuova povertà.
Non solo togliete la dignità, ma avete ingiustamente messo il buon Dio da parte e così presuntuosamente pensate di amministrare con il potere e l’arroganza. Ritorniamo al buon Dio e si scopre che nell’amministrare tutto ritornerà Bene, al Sommo Bene.”