Cento ettari in provincia dedicati questa attività: c’è anche la nostra cittadina. LE FOTO
MONREALE, 20 settembre – E se il fiocco di cotone tornasse a essere una miniera d'oro bianco come lo era un tempo? Negli anni, con l'arrivo delle fibre sintetiche, il cotone siciliano è scomparso ma oggi sta recuperando quota. Monreale è uno dei territori dell'Isola in cui avviene la coltivazione del cotone organico e biologico, con metodi e prodotti che hanno un basso impatto sull’ambiente.
In cento ettari distribuiti nei comuni di Castelbuono, Pollina, Marina di Tusa, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Monreale, Partinico e Calatafimi si coltiva cotone organico e biologico, grazie all’iniziativa ‘Cos, Cotton of Sicily’, dell’imprenditore Manlio Carta, titolare dell’azienda agricola biologica Santiva specializzata nella coltivazione, lavorazione e trasformazione, che riunisce venti produttori di cotone. L’azienda, si trova a Pollina, produce cotone organico certificato GOTS dal 2018 e l’idea dell’imprenditore è quella di “seguire la rotta del fiocco bianco” riportando la produzione del cotone in Sicilia, una produzione sostenibile che vuole coinvolgere tutte quelle aziende agricole desiderose di differenziarsi nel settore.
Da quest'anno, la rotta del fiocco bianco è stata intrapresa dall'azienda agricola di Maria Parco, che si trova in Contrada Fargione a 30 chilometri da Monreale, nelle vicinanze di Camporeale. È lì che ad aprile è iniziata la semina del cotone e da qualche settimana si sono aperti i primi fiori. Il periodo della raccolta, va da settembre ad ottobre, un lavoro meticoloso svolto con cura e competenza.
"La coltivazione è semplice - spiega il produttore Domenico Parco - è una pianta rustica che si adatta anche ai periodi di siccità. Attualmente stiamo facendo una prova in asciutto, senza irrigazione. Il prossimo anno, invece, irrigheremo. Un po' meno semplice, invece, è la raccolta che richiede molta manodopera e tempo, perché i fiori si aprono poco alla volta e la fibra non deve essere sciupata. La raccolta avviene rigorosamente a mano. Nelle nostre terre, solitamente, coltiviamo ulivi, mandorli e frutteti, quindi, per la nostra azienda - prosegue- si tratta di una nuova esperienza, anche se mio padre negli anni Cinquanta coltivava la pianta ma in Contrada Signora nei terreni del principe di Camporeale. Oggi ci troviamo in una fase di sperimentazione, a fine anno - conclude Parco - tireremo le somme e poi faremo un piano per il 2023".
"COS ("Cotton of Sicily") ha attivato l‘iniziativa - spiega Carta - che a lungo termine ha lo scopo di riportare la produzione del cotone in Sicilia". In cento etteri, verranno istallate, più di 2000 kg di semi di cotone. "L’iniziativa 'Seguendo la rotta del fiocco bianco' - aggiunge l'imprenditore - offre l'opportunità a tutte le aziende agricole di differenziare la loro coltivazione, e creare nuovi sbocchi di mercato. L’iniziativa ha l’obiettivo di coltivare 25.000 ettari di terreno, entro il 2026, e di ricavare all’incirca 2000 kg ettaro di cotone sgranato fibra".
Il progetto di Carta è piaciuto a diversi marchi tra questi OVS, con l'azienda si è assicurato una fornitura con cui punta alla produzione di 30mila capi nel 2023. Ma non è l'unico tra i partner: TBM group; Olcese Ferrari e CFT.
La moda è sempre più sensibile ai temi green per ridurre il proprio impatto sull’ambiente e migliorare la vita quotidiana di ognuno. Il cotone organico è una fibra tessile naturale ricavata dalla pianta della bambagia ed è lavorato in maniera da limitare le emissioni inquinanti, quindi senza ricorso a pesticidi e ad altre sostanze artificiali dannose per l’ambiente. Negli ultimi anni la coltivazione del cotone bio sta assumendo sempre più importanza ed è in crescita rispetto al passato. Numeri incoraggianti indicano l’azione positiva in corso volta all’adattamento dell’inarrestabile cambiamento climatico, prevenendo ulteriori danni e costruendo una filiera equilibrata, naturale, in comunione con la natura di cui gli esseri umani fanno parte.