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Edilizia, esauriti i fondi per le detrazioni Superbonus 110%: è caos

| Caterina Ganci | Cronaca varia

Lo rivela l’Enea, l’Agenzia per l’Energie e l’Ambiente

ROMA, 21 giugno – Esauriti i fondi per le detrazioni previste con il Superbonus 110%. È caos nel mondo dell'edilizia e non solo. A peggiorare la situazione sarebbe il fatto che le risorse messe in campo per l’agevolazione fiscale sono state superate dagli importi già erogati sulla base delle richieste ammesse. A rivelarlo l’Agenzia per l’Energie e l’Ambiente, Enea.

Una bomba economica e sociale che mette a rischio di fallimento le imprese e che genererebbe la perdita di posti di lavoro nella filiera delle costruzioni.
"Lo avevamo già preannunciato all’inizio dell’anno che l’aumento esponenziale dei cantieri per i bonus statali rischiava di drogare il mercato dell’edilizia. E adesso, questa bolla speculativa, che ha visto il proliferare nella nostra realtà di centinaia di imprese che non avevano mai svolto prima attività edili, rischia di esplodere. Imprese inventate solo ed esclusivamente per accaparrarsi la grande torta dei finanziamenti dei bonus energetici”. A lanciare l’allarme è il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, alle prese con i primi stati di agitazione dichiarati nei cantieri. Proprio la comunicazione dell’agitazione – e non è la prima - è stata inoltrata a due imprese per i mancati pagamenti e versamenti presso la Cassa edile, per un totale di 300 operai coinvolti, che da mesi attendono lo stipendio.

“Un numero destinato ad aumentare - dice Ceraulo - stiamo seguendo diversi cantieri privati nei condomini della città che coinvolgono migliaia di lavoratori. Il blocco da parte del governo sulla cessione dei crediti sta mettendo in serie difficoltà il mondo delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini che hanno fatto richiesta di interventi di rigenerazione edilizia. Se da un lato è stata corretta la stretta sul riconoscimento dei crediti, attraverso l’introduzione di regole più ferree, dall’altra ci sono tante imprese sane che stanno avendo grosse difficoltà nell’incassare queste somme e stanno fermando i cantieri e licenziando i lavoratori”.

Di fatto - secondo la Fillea - si è creato il caos, si è passati dalla crisi nera dell’edilizia a una condizione insostenibile in cui non si trovano più operai specializzati, “prigionieri di un sistema che sta implodendo”.

“Sono tutti quanti impegnati nella moltitudine di cantieri in corso. E adesso - aggiunge - stanno pagando un prezzo troppo alto legato ai propri diritti, a partire da salari e sicurezza, messi in forse. Chiediamo alle istituzioni di intervenire per individuare le imprese sane e regolari, che hanno regolarmente applicato i contratti collettivi nazionali e rispettato le norme e i tempi di esecuzione dei lavori.
Si avvii un’accelerazione per fare introitare quanto da loro dovuto, perché il rischio è di ritrovarci con centinaia di lavoratori licenziati e con cantieri che non verranno completati, lasciando la città di Palermo piena di ponteggi e di contenziosi tra i condomini e le ditte”.

Se da un lato la Fillea chiede di "sostenere le imprese sane", dall’altra chiede un intervento nei confronti di quelle irregolari, che hanno pensato di poter fare cassa con i bonus dello Stato. “Non possiamo consentire che scarichino tutto sulle spalle dei lavoratori – prosegue il segretario Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - non vorremmo nemmeno che, alla fine, le imprese in difficoltà, si rivolgano a soggetti poco raccomandabili per ottenere prestiti. Sappiamo che la criminalità organizzata è pronta a fungere da soggetto creditore. La nostra preoccupazione - termina - è molto forte”.

 

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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