La rivoluzione digitale è già iniziata da un pezzo: a cavalcare l’onda della digitalizzazione si trova anche il settore della moda che, con la complicità di e-commerce e di tutto il potenziale delle nuove frontiere di internet, sta facendo la parte del leone nella ripresa post covid-19.
Gli strumenti messi a disposizione dalla rete, nel momento storico attuale, sono in fortissima crescita: tra piattaforme di e-commerce sempre più nutrite, passando per portali aggregatori quali Stileo ed eventi realizzati appositamente per varcare i nuovi confini del metaverso, la moda oggi non vive più soltanto di store fisici e sfilate.
Il boom della moda digitale
Come molti altri settori, anche quello della moda ha subito una spinta non indifferente verso la digitalizzazione a causa della pandemia da covid-19. Questa, con le sue chiusure e il blocco di eventi e iniziative legato all’emergenza sanitaria, ha generato delle risposte che, per forza di cose, hanno portato tutti gli utenti e i protagonisti della moda e dell’economia a sfruttare sempre più la rete e le sue risorse. Eppure, non si può parlare di un autentico ripiego, perché la sopravvivenza di molti settori si è legata a doppio filo a questa rivoluzione digitale, che ha garantito inoltre ampie possibilità di crescita.
Se questo vale tanto nell’economia di più ampia scala, è anche vero che la moda non fa eccezione. Il report messo a punto da Stileo, in tal senso, funge da guida per capire come si sono evolute le tendenze nel delicatissimo anno 2021. Se guardate qui, sarà chiaro che, incrociando dati quali numero di visualizzazioni per i singoli prodotti e volume delle transazioni eseguite, è possibile tracciare una sorta di lista delle firme che più di altre sono riuscite a emergere nell’anno della pandemia. Tenendo fermi questi dati, va sottolineato che nessuno di questi numeri sarebbe stato raggiungibile, se non ci fosse stata la rete digitale a supportare tutto il settore.
Perché la moda è sempre più digitale
Le chiusure, nel dettaglio, hanno portato a un rimbalzo dell’utenza verso gli e-commerce: se questi non offrono un contatto fisico con il bene in vendita, è anche vero che queste piattaforme di solito offrono una quantità e una varietà di prodotti di moda maggiori rispetto ai punti vendita tradizionali; per questa ragione, si è andata rafforzando una tendenza che stava già prendendo piede.
Inoltre, il rapporto con gli e-commerce di moda risulta rafforzato grazie ad altre figure prettamente tipiche dell’era digitale: gli influencer. Queste figure, ponendosi come consumatori che parlano ad altri consumatori, guadagnano la fiducia del loro pubblico, indirizzandolo verso i brand e i prodotti cui sono affiliati, aumentando il volume delle transazioni legate al mondo digitale. Ogni cosa, dunque, passa ormai per la rete: restano fedeli a un approccio negli store offline soltanto gli acquirenti di beni di lusso; anche questi, tuttavia, spesso e volentieri svolgono delle ricerche preliminari online.
In estrema sintesi, dunque, l’intreccio di elementi diversi, quali la maggiore capienza virtuale degli e-commerce, il boom di influencer e fashion blogger o, ancora, le chiusure imposte dalla pandemia, ha portato a un sempre più deciso slittamento del mondo della moda verso piattaforme online. La strada verso il futuro è a portata di clic.