Finanziare progetti antimafia con i fondi della vendita dei beni di Cosa Nostra

Oggi all'Ars convegno organizzato dal Consorzio Sviluppo e Legalità

PALERMO, 12 dicembre - "Parte dei fondi ricavati dalla vendita dei beni confiscati alla mafia devono essere destinati al finanziamento di progetti volti a rafforzare la cultura della Legalità nel territorio che è stato devastato e che ha subito danni economici e sociali, per le attività illecite portate avanti dalle organizzazioni criminali".

E' questa la sintesi del dibattito che è venuto fuori nel corso della tavola rotonda organizzata nell'ambito del Convegno “Sull'Utilizzo dei Beni confiscati alla Mafia” , promosso dal Consorzio Sviluppo e Legalità, che si è svolto questa mattina, nella Sala Gialla dell'Assemblea Regionale Siciliana. Dopo il saluto del Prefetto di Palermo, Umberto Postiglione e del presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità, Salvatore Graffato, sono stati presentati i risultati del Consorzio nella gestione ed utilizzo dei beni confiscati alla mafia, per finalità sociali. Il prefetto Postiglione ha dichiarato: “Sono favorevole alla vendita dei beni confiscati, che può avvenire attraverso la creazione di pacchetti dei lotti da vendere a società serie come ad esempio le assicurazioni. Nel caso in cui i mafiosi li ricomprassero, attraverso dei prestanome, noi li confischeremmo ulteriormente, sono certo che alla fine si stancherebbero”. Il giudice Silvana Saguto, presidente della sezione Misure e Prevenzione del Tribunale di Palermo, che ha una lunga esperienza maturata sul campo, ha posto l'accento sulla difficoltà che c'è nel vendere un bene confiscato, che difficilmente viene acquistato .

“La consegna del feudo Verbumcaudo da parte della Regione – ha detto Graffato- e' stato il piu' grande riconoscimento che lo Stato e la Regione potessero fare al Consorzio”, mentre il sindaco di Corleone Antonino Jannazzo ha aggiunto che i beni confiscati per i sindaci rappresentano una risorsa importante in quanto attraverso questi beni sono stati presentati progetti per partecipare ai bandi nel Pon Sicurezza, ma anche lui ha aggiunto che alcune modifiche alla legge 109 devono essere apportate. Contro la vendita dei Beni si è schierato da sempre il presidente della Commissione Attività produttive all'Ars, Salvino Caputo, che ha sostenuto che la vendita rappresenta un pericolo troppo grande e che l'unico progetto vincente è stato quello di affidare queste terre e questi edifici alle associazioni ed alle cooperative sociali che in questi anni, attraverso la guida del Consorzio hanno creato tantissimi posti di lavoro e sono diventati il simbolo della legalità per le nuove generazioni.

Ai lavori del convegno sono intervenuti, fra gli altri l'assessore regionale Gaetano Armao, il responsabile per il Territorio Sicilia dell'Unicredit Roberto Bertola e il direttore del Consorzio Lucio Guarino che hanno parlato delle loro esperienze e soprattutto del futuro del Feudo Verbumcaudo che diverrà un centro di eccellenza per i vini e gli oli siciliani grazie anche al contributo dell'Istituto Regionale della Vite e del Vino che metterà il supporto tecnico-scientifico.