Covid, parla l’infettivologo Cascio: ''Ecco cosa penso dell’uso delle mascherine''
Fino al 15 giugno saranno obbligatorie in alcuni luoghi: vediamo quali
PALERMO, 10 maggio – La mascherina rimane obbligatoria fino al 15 giugno per: mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, eventi e competizioni sportive al chiuso, spettacoli al chiuso, strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali e scuola.
Secondo Antonio Cascio, professore di Malattie Infettive e Tropicali all’Università di Palermo e direttore della relativa Unità Operativa Complessa del Policlinico “Giaccone”, il dispositivo di sicurezza dovrebbe continuare ad essere obbligatorio solo per coloro che lavorano negli ospedali, nelle case di riposo e per quelli che assistono a qualsiasi titolo persone anziane, fragili o obese. "Per le stesse categorie - aggiunge - sono favorevole al mantenimento dell’obbligo vaccinale, dovrebbero fare subito la quarta dose. A tutti gli altri la consiglierei per il prossimo autunno". L'infettivologo consiglia il booster pure a chi è parzialmente fragile come gli asmatici e a quelli che assumono cortisonici.
"Ad anziani, fragili e obesi - spiega l'infettivologo - la mascherina dovrebbe essere strettamente raccomandata nei luoghi chiusi e soprattutto se sono angusti ed affollati. La semplice mascherina chirurgica dovrebbe essere infine indossata dalle persone raffreddate o con sintomi influenzali e il non indossarle dovrebbe essere etichettato come segno di maleducazione".
Per quanto riguarda le persone sane e vaccinate l'invito dell'esperto è quello di "vivere serenamente e con spensieratezza questo momento". "Nell’ipotesi del contagio col SARS-CoV-2 - spiega - il loro sistema immunitario sarà ulteriormente stimolato preparandolo ad affrontare meglio eventuali nuovi varianti che si genereranno in un prossimo futuro. L’immunità ibrida (che si genera nelle persone vaccinate a seguito di una infezione naturale) svolgerebbe egregiamente questo ruolo.
Non è corretto vivere in una campana di vetro, i batteri e i virus - aggiunge - con cui veniamo in contatto continuamente hanno un ruolo importante nello stimolare le difese immunitarie nei confronti di tanti agenti patogeni. Quanto sopra è valido soprattutto, ma non esclusivamente per i bambini. È arrivato il momento di considerare il SARS-CoV-2 come un virus influenzale e riconvertire alla loro iniziale funzione i reparti dove oggi vengono ricoverati pazienti positivi al tampone ma senza sintomi respiratori. Questi pazienti dovrebbero essere ricoverati nei reparti specialistici per la patologia che li ha condotti in ospedale esempio ortopedia, gastroenterologia, chirurgia e in tali reparti potrebbero essere ospitati in stanze insieme ad altri pazienti positivi al tampone Isolamento di Coorte.
Queste persone potranno assumere i farmaci antivirali in maniera tale che l’entità e la durata della loro contagiosità si riduca e che vengano prevenute le complicanze. Altri pazienti che dovessero avere avuto un contatto stretto ospedaliero con tali pazienti potrebbero assumere i farmaci antivirali come profilassi post esposizione. Ovviamente - conclude - per alcune condizioni specifiche dovranno esser fatte alcune eccezioni".
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