Donne e Afghanistan: la tragedia umanitaria affrontata in un cortometraggio

La proiezione si è tenuta stamane in aula consiliare, a partire dalle ore 12

MONREALE, 24 marzo – Una riflessione condivisa, su un tema mai come adesso attuale e che punta a prender meglio consapevolezza della tragedia umanitaria che l'universo femminile afghano sta attualmente sperimentando sulla propria pelle.

 

Una pagina storica che certamente ha riempito colonne di quotidiani nel corso dei passati mesi estivi, quando l'offensiva talebana – incentivata dal ritiro delle forze militari statunitensi impegnate nella così detta operazione ''Sostegno Risoluto'' a seguito della firma sull'accordo di pace tra America e Talebani - in agosto portò alla caduta di Kabul e al tragico inizio di un disperato tentativo di fuga da parte di profughi che temevano il ripristino del governo talebano. Da quel momento, un'involuzione nel lungo e travagliato cammino verso il riconoscimento di legittimi diritti alle donne (scuola, università, lavoro, emancipazione etc).

Oggi dunque – nella cornice dell'aula consiliare monrealese – si sono ritrovate a riflettere insieme autorità civili, militari (il maresciallo Antonio La Rocca, comandante della stazione carabinieri di Monreale e il capitano Andrea Quattrocchi, comandante della compagnia) e spirituali di fronte a una platea di studenti (composti dalle classi 5A classico e scientifico del liceo Emanuele Basile). Fulcro dell'incontro è stato senza dubbio il momento della proiezione del cortometraggio – fortemente voluto dall'assessorato alla cultura e alle pari opportunità, rappresentato dall'assessore Rosanna Giannetto - cui hanno preso parte alcuni studenti e l'attore Manfredi Russo, guidati dalla regista Linda Ferrante e sponsorizzato dall'Ordine Costantiniano, presente alla manifestazione nella figura del delegato regionale Antonio Di Janni.

''Essere liberi di studiare, di andare a scuola, di uscire di casa a noi sembra scontato, ma così non è. E ce ne accorgiamo osservando quanto sta succedendo attualmente alle donne afghane – ha commentato il primo cittadino monrealese Alberto Arcidiacono – la libertà è un diritto di cui nessuno può mai essere privato''. Saturo di sentimento solidale e di vicinanza all'universo femminile afghano è stato l'intervento dell'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi. Seguente alla proiezione e alle precedenti presentazioni, inframmezzate da performance al pianoforte eseguite da Gloria Prestigiacomo (2E) e Sofia Trifirò (3A) della scuola Margherita di Navarra, è stato un momento di riflessione avviato dagli interventi della scrittrice e docente Liliana Nobile e da don Innocenzo Bellante, presente in qualità di assistente nazionale del Movimento per l'impegno educativo dell'azione cattolica.