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Corleone, sabato 26 febbraio la presentazione del libro ''Atlante dell'antica viabilità''

| Caterina Ganci | Cronaca varia

Alla presentazione prenderanno parte, oltre all'autore Angelo Vintaloro, anche l'assessore alla cultura Giusy Dragna e il presidente Lions Corleone, Giuseppe Rogato

CORLEONE, 22 febbraio - Sarà presentato sabato 26 febbraio, alle ore 17.30, nel complesso di Sant'Agostino a Corleone il libro "Atlante dell'antica viabilità della Sicilia centro occidentale". Oltre all’autore Angelo Vintaloro, interverranno: Giusy Dragna, assessore alla Cultura; Giuseppe Rogato, presidente Lions Corleone e Peppe De Caro.

 

"Tracciare l’antica viabilità di questa particolare area dell’entroterra della Sicilia occidentale non è stato lavoro di poco conto - spiega l'autore - perché purtroppo spesso i lavori agricoli hanno inglobato lunghi tratti di strade che in questo lavoro ha avuto una sua ricostruzione. Importanti conclusioni in merito sono legate anche all’antropizzazione e alle dinamiche storiche, che hanno arricchito questo settore dell’isola di presenza umana e di traffici commerciali ma anche militari". Poco fuori Corleone, in Contrada Spinuso, si intersecavano le più importanti vie siciliane. Tra queste la via Consolare Palermo -Agrigento che ricalcava l’antico tragitto preistorico e ellenistico, la Trasversale Sicula che collegava Kamarina a Mothia e che aggregava la via dei Jenchi, provenienti dal messinese. 

"Come si evince - commenta Vintaloro - il territorio era attraversato in tutte le direzioni dalle arterie che collegavano le più importanti città, ma rappresentavano anche la cerniera tra i territori dominati dai siculi, dai sicani, dagli elimi, dai cartaginesi e dalle città-stato elleniche. Il miliare - aggiunge- rappresenta un unicum che ci ha dato la prima grande certezza sull'antica viabilità. Su questo dato è stata confermata l’importanza territoriale di città come quella posta su Pizzo Nicolosi, Casale di Sopra, in Contrada Bisagna e a Busammara. La Trasversale Sicula - prosegue - è stata scoperta e rivalutata dall’amico Peppe De Caro che la percorse per la prima volta nel 2016, assieme a Tano Melfi e Claudio Lo Forte, a cui diedi un contributo per il tratto Corleone-Entella. È un grande traguardo per l’archeologia e la storia della Sicilia perché ha aperto la strada ai grandi percorsi oggi frequentati dai tanti appassionati del settore. Alcuni tratti si conservano ancora in ottimo stato, ma quello che è più importante che queste vie sono state inglobate nelle Regie Trazzere preservandole in tal modo dallo loro scomparsa. Mi auguro - conclude - che tale beni siano rispettati da tutti, affinché la nostra storia venga conservata ai posteri, consegnandola nelle mani di chi voglia approfondire l’affascinante argomento della storia della Sicilia".

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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