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Area archeologica di monte Iato, occorrono interventi urgenti per la tutela di dipendenti e lavoratori

| Giorgia Garda | Cronaca varia

Ieri sopralluogo del deputato regionale Mario Caputo: “Necessario intervenire per ripristinare alcune anomalie”

SAN GIUSEPPE JATO, 11 febbraio – “Confido nell’avvio imminente dell’iter amministrativo per la realizzazione del progetto di circa 1 milione di euro che prevede la riqualificazione dell'intera area archeologica di monte Iato, un sito di 220 ettari che accoglie oltre 6000 visitatori durante l’anno. Dal sopralluogo effettuato ieri mattina, però, ritengo necessaria la predisposizione di alcuni interventi per il ripristino dei disservizi che incrinano notevolmente lo svolgimento delle attività lavorative dei dipendenti e la normale fruizione dei visitatori all’interno di un sito importante di interesse storico-culturale”.

 

È quanto affermato dal deputato regionale di Forza Italia Mario Caputo, componente della commissione parlamentare “Attività produttive”, dopo il sopralluogo effettuato ieri insieme a Romina Lupo alla presenza di un gruppo di sindacalisti e dei dipendenti i quali hanno chiesto al parlamentare di reiterare le diverse problematiche riscontrate agli organi competenti del governo regionale. “In occasione del sopralluogo – ha continuato Caputo – ho avuto modo di constatare personalmente le difficoltà che i lavoratori sono costretti a fronteggiare quotidianamente.

Nella fattispecie, sarebbe opportuno intervenire presso i locali adibiti al servizio del personale custode dell’area archeologica per migliorare le parti strutturali, già deteriorate dalle intemperie che hanno provocato, oltre la precarietà del pergolato ligneo esterno, problemi ai solai di copertura con annesse infiltrazioni piovane. Una condizione - spiega il Parlamentare – che costringe i dipendenti ad individuare ripari alternativi non potendo, per tali ragioni, usufruire del presidio ove insiste la presenza di muffe sulle superfici. Ciò che si evince, inoltre, è lo stato di fatto delle pavimentazioni delle due strade secondarie che permettono sia l’accesso al parco archeologico che al museo espositivo di Case d’Alia.

Presso l’Antiquarium, tra l’altro, le anomalie riscontrate consistono nell’inaccessibilità di alcuni dei servizi igienici-sanitari, destinati al personale e ai visitatori. Considerata l’alta percentuale di visitatori – in conclusione – sarebbe opportuno, in attesa che l’iter amministrativo per l’affidamento dei lavori del progetto di riqualificazione venga attivato, predisporre degli interventi necessari e improcrastinabili per assicurare ai dipendenti e all’utenza turistica dei locali odei per il normale svolgimento di tutte le attività.

Sarà mia premura, pertanto, coinvolgere l’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e il dipartimento attraverso l’assessore Alberto Samonà e il dirigente generale, Calogero Franco Fazio, reiterando loro le istanze dei dipendenti e chiedendo agli stessi di attenzionare la questione mediante un sopralluogo tecnico, tenendo conto dell’elevato numero di utenze all’interno di un antico ed importantissimo sito archeologico che tutto il mondo ci invidia”.

 

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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