Covid, parla l’infettivologo Cascio: ''Ecco come si diffonde il virus''
Omicron colpisce soprattutto i più giovani, ma è meno patogena di Delta
MONREALE, 16 gennaio – Secondo i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute, la variante Omicron continua a diffondersi velocemente. Si conferma nella settimana di monitoraggio (dal 3 al 9 gennaio) una situazione epidemica acuta con una incidenza settimanale che a livello nazionale raggiunge il valore di 1.988 casi per 100mila abitanti con una velocità di trasmissione che in Italia si mantiene significativamente sopra la soglia epidemica.
Anche a Monreale diverse sono le famiglie in isolamento a causa del virus. E a darne conferma sono i dati dei positivi trasmessi in questi giorni. Molti hanno i sintomi del raffreddore, alcuni quelli dell’influenza, altri sono completamente asintomatici, pochi necessitano di terapie specifiche e pochissimi necessitano delle cure ospedaliere. Uno scenario dovuto a tre fattori e a spiegarli è Antonio Cascio, professore di Malattie Infettive e Tropicali all’Università di Palermo e direttore della relativa Unità Operativa Complessa del Policlinico “Giaccone”.
"Il primo fattore - spiega il professore - è che l’epidemia sta attualmente colpendo le persone più giovani che, come è ormai risaputo, meno frequentemente sviluppano i sintomi più gravi del Covid. L'altro - aggiunge - è che la variante Omicron è meno patogena di quella Delta che circolava maggiormente prima (colpisce maggiormente le alte vie respiratorie e meno i polmoni). Infine, il terzo è che i vaccini stanno giocando un ruolo fondamentale nel difenderci dalle forme gravi della malattia. Coloro che accedono (propriamente o impropriamente) in ospedale - prosegue - possono essere raggruppati in persone con sintomi influenzali, positive al tampone e con tanta paura della malattia, persone con le più diverse patologie che possono condurre al pronto soccorso es un trauma e che una volta arrivati lì risultano positive al tampone necessitando quindi di percorsi specifici.
Poi ci sono le persone con sintomi respiratori che manifestano segni di insufficienza respiratoria e per le quali il ricovero ospedaliero è raccomandato. Questa categoria è rappresentata da persone non vaccinate o che hanno fatto la seconda dose da più di quattro mesi, più spesso sono anziani con comorbidità, ma ci sono pure i giovani adulti. Ci sono anche persone con sintomi respiratori lievi moderati, ma che sono obese o portatrici di comorbidità (diabete, cardiopatie, nefropatie etc). Quest’ultima categoria potrà beneficiare dei monoclonali (l’unico efficace contro la variante Omicron e il Sotrovimab), dei farmaci ad azione antivirale diretta Molnupiravir, Remdesivir e fra poco Paxlovid.
La variante Omicron - prosegue - nei soggetti giovani sani e vaccinati (ammesso che si infettino) si comporta come una breve sindrome influenzale con il vantaggio che il sistema immunitario stimolato sia dal vaccino che dalla infezione naturale diventerà sempre più competente nel difenderci da nuove varianti che verosimilmente circoleranno nel prossimo futuro. Diversa è la situazione per i soggetti a qualsiasi titolo fragili che, pur essendo vaccinati non hanno risposto adeguatamente alla vaccinazione o che a causa delle loro patologie devono essere sottoposti ad accertamenti diagnostici e terapie ospedaliere. I soggetti fragili, a parte sottoporsi a tutte le vaccinazioni disponibili, dovranno evitare qualsiasi fonte di contagio".
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