Variante Omicron, Cascio: ''Moderna funziona meglio di Pfizer''

Parla l'infettivologo del Policlinico di Palermo

PALERMO, 7 gennaio – Era il 26 novembre dell'anno scorso quando l’Oms ha designato la variante Omicron. Oggi, a distanza di pochi mesi, sempre più ricerche indipendenti stanno confermano che la malattia causata dalla nuova "versione" di Sars-Cov-2, sembra essere meno "forte" rispetto a quella causata dalla variante Delta, anche se il virus è più contagioso. E le ondate in corso sono la dimostrazione.

Intanto il messaggio degli esperti è chiaro: Omicron viene neutralizzata molto efficacemente nelle persone che hanno ricevuto la dose booster. Grazie ad essa la protezione dall'infezione e dallo sviluppo di forme gravi di Covid-19 ritorna a livelli molto elevati.
"Per la dose booster (terza dose) il vaccino Moderna funziona meglio di quello Pfizer - spiega l'infettivologo del Policlinico di Palermo Antonio Cascio - si raggiunge un'efficace vaccinale contro una malattia sintomatica da variante Omicron di circa il 70%. Mentre con il Pfizer circa il 64% a distanza di 2-4 settimane dalla terza dose per poi decrescere. Una singola dose di vaccino - aggiunge - è stata associata a una riduzione del rischio di ospedalizzazione per Covid del 35% tra i casi sintomatici con la variante Omicron, due dosi con una riduzione del 67% fino a 24 settimane dopo la seconda dose e un rischio ridotto del 51% 25 o più settimane dopo la seconda dose e una terza dose è stata associata a un rischio ridotto di ospedalizzazione del 68%.
Speriamo di poter disporre al più presto di un vaccino contenente gli antigeni della variante Omicron. Nell'attesa - conclude - facciamo al più presto la terza dose col Moderna e teniamo riguardate le persone anziane e fragili".