Covid, in arrivo un’altra pillola per contrastarne gli effetti

Paxlovid, sarebbe in grado di ridurre significativamente i ricoveri ospedalieri e i decessi

PALERMO, 8 novembre – A Palermo e provincia la percentuale di popolazione vaccinata con prima dose sale a all'89%, mentre l'86% delle persone ha completato il ciclo. Il dato è riportato nel report settimanale della struttura commissariale per l'emergenza Covid.

Nelle notizie internazionali, un'altra pillola progettata per trattare il Covid-19 per via orale potrebbe presto essere in arrivo dopo che gli studi hanno portato a una riduzione dell'89% del rischio di ricovero o morte negli adulti vulnerabili. Si tratterebbe del Plaxlovid.
"Non solo Molnupiravir", scrive su Facebook l’infettivologo palermitano Antonio Cascio professore di Malattie Infettive e Tropicali all’Università di Palermo e direttore della relativa Unità Operativa Complessa del Policlinico “Giaccone”. Il professore è anche responsabile della conduzione della ricerca clinica sull'antivirale orale contro il Coronavirus in Sicilia. Fino ad ora, l’unico antivirale utilizzato è stato il Remdesivir che però deve essere somministrato per endovena e, quindi, in ospedale. Il Molnupiravir è invece una pillola da assumere a casa con un bicchiere d’acqua.


"Un'altra buona notizia per la terapia del Covid - commenta Cascio - Pfizer Inc. (NYSE: PFE) ha annunciato che il suo nuovo farmaco antivirale orale per il Covid-19, Paxlovid, sarebbe in grado di ridurre significativamente i ricoveri ospedalieri e i decessi, sulla base di un'analisi ad interim della Fase 2/3 EPIC-HR (Evaluation of Protease Inhibition for COVID-19 in High-Risk Patients) di uno studio randomizzato in doppio cieco su pazienti adulti non ospedalizzati con COVID-19 ad alto rischio di progressione verso una malattia grave. L'analisi intermedia programmata ha mostrato - spiega - una riduzione dell'89% del rischio di ospedalizzazione o morte per qualsiasi causa correlata a COVID-19 rispetto al placebo nei pazienti trattati entro tre giorni dall'insorgenza dei sintomi (endpoint primario). Lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto Paxlovid è stato ricoverato fino al Giorno 28 dopo la randomizzazione (3/389 ospedalizzati senza decessi), rispetto al 7,0% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo e sono stati ospedalizzati o sono deceduti (27/385 ospedalizzati con 7 decessi successivi).

La significatività statistica di questi risultati era alta (p<0,0001). Riduzioni simili di ospedalizzazione o decesso correlati a Covid-19 sono state osservate in pazienti trattati entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi. L'1,0% dei pazienti che hanno ricevuto Paxlovid è stato ricoverato in ospedale fino al Giorno 28 dopo la randomizzazione (6/607 ospedalizzati, senza decessi), rispetto al 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto un placebo (41/612 ospedalizzati con 10 decessi successivi), con elevati significatività (p<0,0001). Nella popolazione complessiva dello studio fino al Giorno 28, non sono stati segnalati decessi nei pazienti che hanno ricevuto Paxlovid rispetto a 10 (1,6%) decessi nei pazienti che hanno ricevuto il placebo. Ovviamente - conclude l'infettivologo - la strategia migliore per contrastare la pandemia rimane la vaccinazione".

L’andamento di nuovi casi in Sicilia nella settimana 25-31 ottobre, secondo i bollettini, riporta un’incidenza di 51.35 casi per 100.000 abitanti. Continua quindi a registrarsi un sia pur contenuto rialzo dei nuovi casi rispetto al minimo raggiunto ad ottobre, ma il trend di crescita appare al momento limitato. A seguito del rialzo dei nuovi casi si è avuto un lieve incremento di nuove ospedalizzazioni con ricadute sulla prevalenza di occupazione dei posti letto. L’ospedalizzazione interessa prevalentemente (82,3%) soggetti non vaccinati. Resta stabile la letalità.