Covid, il Comune si adegua: Green Pass obbligatorio per dipendenti, assessori e consiglieri comunali
C’è tempo fino a sabato prossimo per mettersi in regola: poi scatteranno le sanzioni
MONREALE, 4 ottobre – Tempi duri per i non vaccinati al covid o per meglio dire per i non possessori di Green Pass. Perlomeno al Comune di Monreale, dove, a partire dai prossimi giorni, sarà obbligatorio essere in regola con la normativa sulla certificazione verde che regola gli accessi nei pubblici uffici.
Con una delibera di giunta, proposta dal segretario comunale Francesco Fragale, tanto auspicata dai sostenitori del Green Pass, ma che – inevitabilmente – farà discutere, alla luce del lungo dibattito apertosi anche a livello nazionale sulla materia, l’amministrazione Arcidiacono individua i criteri per l’accesso nei luoghi di pertinenza del Comune. Luoghi che vengano intesi in maniera estensiva: non solo gli uffici, quindi, ma anche quelli in cui si svolgono attività connesse alla vita municipale. Esempio: l’aula consiliare, gli impianti sportivi, gli automezzi del Comune, sedi elettorali, cantieri o scuolabus.
Il tempo ormai stringe e per mettersi in regola le “deadline” indicata è quella di sabato prossimo, 9 ottobre, quando per evitare imbarazzanti dinieghi ad accedere nei predetti luoghi tutti dovranno essere a posto con l’ormai famoso Green Pass.
Entro il 9 ottobre, infatti, i dirigenti del Comune (sulla base di un’autocertificazione prodotta dai singoli dipendenti) dovranno stilare un elenco del personale che dispone del certificato verde.
La regola, però, come è giusto che sia, non vale solo per dipendenti, ma anche per i “politici”. E così il sindaco Alberto Arcidiacono, sempre entro il 9 ottobre, dovrà comunicare analogo elenco riguardante i suoi assessori, comprendendo però anche consulenti ed esperti, mentre al presidente del Consiglio comunale, Marco Intravaia toccherà fornire quello dei consiglieri.
Dopo di che, nella speranza (fondata) e soprattutto allo scopo che queste disposizioni non restino lettera morta e si trasformino in vane “grida manzoniane”, sotto il coordinamento del capo dell’ufficio tecnico, Maurizio Busacca prenderà il via il momento dei controlli, che la delibera indica come “a campione”.
Scatterà il rapporto alla prefettura per le conseguenziali sanzioni pecuniarie (almeno così recita la delibera) per gli eventuali reiterati trasgressori. Da ricordare che per essere in regola occorrono Green Pass europeo o italiano, così come il certificato di avvenuta guarigione o l’esibizione di tampone rapido o molecolare, secondo le modalità peraltro previste dalla normativa nazionale.
Contro il provvedimento, infine, può essere proposto ricorso al Tar entro 60 giorni, al presidente della Regione (entro 120) se dovesse essere fatto valere un interesse legittimo, al giudice ordinario in caso di presunta violazione di diritto soggettivo.
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