Almaviva, la fumata è ancora nera

Prosegue la vertenza, decisivi i prossimi giorni

ROMA, 28 settembre – Niente di fatto. Le posizioni tra azienda e sindacati restano distanti. È ancora fumata nera sulla vertenza Almaviva. Nell'incontro che si è svolto ieri a Roma le parti coinvolte non sono arrivate a una conclusione.

Prosegue, quindi, la trattativa che coinvolge i lavoratori e le lavoratrici tra Palermo e Rende. Previsto per oggi un incontro con il presidente dell'assemblea regionale, Gianfranco Miccichè. Mentre il tavolo si aggiornerà entro pochi giorni, decisivi per portare a una proposta definitiva sia per quanto riguarda le aziende, sia per gli ammortizzatori sociali.
Secondo l'ultima proposta di Covisian, ritenuta inaccettabile dai sindacati, resterebbero esclusi dal percorso di assorbimento 150 fte. Inoltre prevede una tempistica eccessivamente lunga. La società è disposta a un recupero di circa 240 fte: 100 fte subito, 70 ad aprile e 50 a dicembre 2022, mentre 20 tra aprile e maggio 2023. Per un totale di 380 persone. Mentre non farebbero parte della gara Ita, 60 persone impegnate nel programma Millemiglia Alitalia.

Per Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil "quanto emerso non garantisce la totale continuità occupazionale, una condizione inaccettabile". "Irricevibile la proposta - dicono le segreterie - richiamiamo a responsabilità tutte le parti in causa". "La vertenza, come dimostrano i fatti accaduti oggi a Palermo, sta assumendo caratteri drammatici e non è più rinviabile l'avvio di un percorso concreto che dia certezza occupazionale e salariale per tutte le 613 persone coinvolte. Le organizzazioni sindacali - concludono- avvieranno entro breve iniziative di mobilitazione a tutela dell'intero settore dei call center in outsourcing messo in crisi da committenze pubbliche che mirano a eludere leggi dello Stato e norme contrattuali conquistate in anni di lotta e sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici".