Questione assistenza disabili nelle scuole: occorre intervenire al più presto
Il benessere e la tutela dell’integrità psico-fisica di bambini e ragazzi disabili non può più attendere
MONREALE, 17 settembre – Con i primi giorni di scuola, come ogni anno puntualmente, la nostra testata torna ad occuparsi dell’annosa querelle sull’assistenza igienico-personale agli alunni disabili nelle scuole di Monreale.
Nelle settimane scorse si è infatti tenuta una riunione interlocutoria fra amministrazione e scuole del territorio finalizzata alla discussione riguardante il servizio di assistenza igienico-personale per gli alunni disabili che frequentano le scuole del primo ciclo del nostro Comune e sulla necessità che di esso si occupino le scuole con il proprio personale. Sull’argomento, però, torna ad emergere il problema che si era già presentato lo scorso anno, quando il Comune era intervenuto nel tentativo di demandare il compito di tale tipo di assistenza alle scuole.
A tal proposito ritorniamo ancora una volta sul tema oggi, all'interno del nostro quotidiano, per ricordare alcune tappe fondamentali che, a partire dal 2004, hanno caratterizzato questo servizio, rendendolo di fatto indispensabile per un’utenza che chiede esclusivamente il diritto di frequenza scolastica in condizioni idonee e nel pieno rispetto del diritto allo studio sancito costituzionalmente.
In Sicilia, infatti, il servizio di assistenza igienico-personale agli alunni disabili è regolato dall’articolo 22 della legge regionale 15 del 2004 che lo pone a carico dei Comuni per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, mentre delle ex Province per la scuola secondaria di secondo grado. Dopo l’approvazione della legge 8/2016 con cui il legislatore regionale, sulla base dell’articolo 47 del Contratto Collettivo Nazionale del comparto scuola del 2005, aveva tentato di demandarlo alle scuole secondo la normativa nazionale, introducendo con l’articolo 10 della stessa, la sussidiarietà dell’intervento da parte dei Comuni, per casi gravi o in assenza di personale scolastico adeguatamente formato, è apparso subito chiaro come ciò andasse a ledere il diritto all’assistenza di cui tutti i bambini sono portatori, a maggior ragione i bambini disabili.
Infatti, tale articolo di legge è stato abrogato con l’articolo 5, comma 4, della legge regionale 20 del 2016, reintroducendo così effettivamente l’obbligo del servizio per Comuni e Province, anche alla luce del fatto che il personale scolastico potrebbe in ogni caso intervenire solo per assistenza di base. Inoltre, destinare i collaboratori scolastici a svolgere questo servizio, seppur contemplato dall’articolo 13 del decreto legislativo 66 del 2017, significa privare le scuole di un servizio di assistenza e sorveglianza indispensabile per la sicurezza e la funzionalità nelle scuole stesse, considerando che l’articolo 17 del citato decreto legislativo esclude le regioni a statuto speciale, dal vincolo di adeguamento alla norma nazionale poiché vengono fatte salve le competenze attribuite in materia di inclusione scolastica secondo i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione regionali.
Inoltre l’abrogazione dell’articolo 10 - lo ricordiamo ancora una volta- è stata dettata anche dalla volontà di tutelare la professionalità di quanti sono impegnati da decenni in questo servizio come assistenti ad alta specializzazione. Ancora, come se non bastasse, la nota del ministero dell’Istruzione numero 3390 del 30 novembre 2001 chiarisce - citiamo testualmente- che ''rimane all'ente locale il compito di fornire l’assistenza specialistica da svolgersi con personale qualificato sia all'interno che all'esterno della scuola, (Protocollo d'Intesa del 13/9/2001) come secondo segmento della più articolata assistenza all'autonomia e alla comunicazione personale prevista dall'art. 13, comma 3, della Legge 104/92, a carico degli stessi enti''.
Nello scorso anno scolastico, il Comune di Monreale, riconoscendo indispensabile il proprio intervento al fine di garantire il diritto allo studio, ha attivato dei progetti sperimentali di assistenza negli istituti scolastici del primo ciclo di istruzione a favore degli alunni disabili.
Proprio alla luce di tutto ciò e, soprattutto, perché si può contemplare ogni forma sussidiaria di intervento, ma la tutela del benessere e della salute psico-fisica degli alunni disabili non può mai venir meno, sarebbe necessario quanto urgente prevedere anche per il nuovo anno scolastico un intervento risolutivo da parte del Comune nel più breve tempo possibile. Non si può infatti pensare di far passare un servizio di assistenza così essenziale ed altamente specialistico a uno dove l’alunno diventa un numero da poter affidare secondo rapporti numerici che non potrebbero di certo garantire la tutela della salute né assicurare il livello di specializzazione che un servizio così delicato richiede.
Ma soprattutto occorre intervenire al più presto per dare risposte certe ad un’utenza scolastica ampia che non può ancora restare ad attendere ora che l’anno scolastico è ufficialmente iniziato.
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