Scoperta a San Martino delle Scale la statua di Giovanni Paolo II

Piazzetta Reale potrà portare il nome del Pontefice polacco

MONREALE, 12 novembre – La speranza dichiarata è che qualche viandante, di fronte all’immagine di Papa Giovanni Paolo II, possa riflettere sui grandi insegnamenti che il Pontefice scomparso il 2 aprile del 2005 ci ha lasciato.

Anche questa finalità vuole avere la collocazione della statua di resina bronzata, realizzata dallo scultore Gabriele Venanzio, dedicata al Papa polacco, per il quale è in corso il processo di canonizzazione, nella piazzetta Reale di San Martino delle Scale. Una piazza che, quando avverrà il pronunciamento del Consiglio comunale, potrà cambiare denominazione e chiamarsi, appunto, piazza “Giovanni Paolo II”.

La cerimonia si è svolta stamattina alla presenza di numerose autorità politiche, militari e religiose, ma anche di tanti devoti, che hanno ancora nel cuore l’immagine di Karol Wojtyla e dei suoi 27 anni di pontificato illuminato. A benedirla, l’abate Salvatore Leonarda.

La statua, sono convinti in tanti, alta poco meno di tre metri, potrà, inoltre, servire da rilancio della piazza ed ospitare, specie durante il periodo estivo, manifestazioni aggregative, così come piaceva al Pontefice.

«Questa statua servirà a far riflettere i passanti – dice il sindaco Di Matteo – e davanti all’immagine di Giovanni Paolo II potranno essere organizzate tante manifestazioni».

«Attraverso l’immagine di questa statua - ha aggiunto don Anselmo Lipari, dell’abbazia benedettina – potrà giungere un messaggio di fratellanza. A noi il compito di imitare la sua persona».

«Oltre a parcheggiare le auto – è il pensiero di Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità – ci sarà la possibilità di parcheggiare le coscienze».

Per Alberto Campagna, presidente del Consiglio comunale di Palermo, oltre al valore della statua, va messo in rilievo il fatto che il luogo diventerà «simbolo della legalità, rappresentata dall’uomo più conosciuto del mondo».

La collocazione della statua è frutto dell’intenso lavoro dell’associazione di volontariato Arci Pesca Fisa, che opera a San Martino delle Scale. L’associazione era rappresentata dalla presidentessa Antonia De Stefano e dal dirigente, Salvo Cottone.

«E’ un gesto importante – dice pure il parlamentare regionale, Salvino Caputo – che nel solco dell’abbazia proietta un’immagine di grande sacralità e misticismo sulla frazione».

«Sarà nostro compito, ha concluso il presidente del Consiglio comunale, Alberto Arcidiacono – dare solidità alla frazione. Mi ritengo orgoglioso avere affiancato questi ragazzi».

 

 

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